“Ci spiace, non ti possiamo detrarre niente” | Black list dell’Agenzia delle Entrate: tutti i nomi

Black list dell'AdE (infoiva.com)
Incredibile ma vero: in tempi di dichiarazione dei redditi, la guerra si fa dura tra te e l’Agenzia delle Entrate.
Il sistema fiscale italiano è un enorme ingranaggio oliato a norma di legge, ma spesso cigolante di burocrazia. Ci sono regole, eccezioni, codici, riferimenti incrociati che sembrano usciti da un manuale di enigmistica avanzata. L’Agenzia delle Entrate, per quanto indispensabile, è percepita come un labirinto digitale e normativo.
Perdersi è facile. Ogni anno si aprono le danze tra dichiarazioni, detrazioni, deduzioni e bonus. Il tutto condito da comunicati ufficiali, avvisi sul sito dell’Agenzia, cambi di moduli e nuove disposizioni. Se non si ha un buon commercialista, si rischia seriamente di navigare a vista.
E come se non bastasse, i contribuenti devono anche fare i conti con le ultime novità, come ad esempio le “black list”, i paletti normativi, le condizioni stringenti. Ogni spesa da detrarre deve essere certificata, coerente, rispettare le soglie e non rientrare nei casi esclusi. Ma non è tutto.
Commercialista sì o no?
Per chi cerca di risparmiare sul commercialista, esiste Desktop Telematico, l’applicazione ufficiale dell’Agenzia delle Entrate. È gratuito e consente di gestire da soli molte operazioni, tra cui l’invio delle dichiarazioni, le ricevute e persino la conservazione delle fatture.
Peccato che la semplicità non sia esattamente il suo punto forte. Per usarlo serve una certa familiarità con i codici, i file firmati digitalmente e un alto livello di pazienza. Chi lo padroneggia, effettivamente, ha un bel risparmio in tasca. E anche in fatto di tempi burocratici.
La black list dell’Agenzia delle Entrate
Money.it ha diffuso le informazioni. Fino al 2024, dunque per la dichiarazione 2025, si poteva ancora godere delle agevolazioni anche per i figli over 30, purché a carico. Ma dal 2025, quindi per la dichiarazione 2026, questo cambierà: il limite d’età sarà fissato a 30 anni. Dopo quella soglia, stop ai benefici, anche se il figlio vive ancora con i genitori, senza reddito e con una collezione di master in tasca.
Quindi è ufficialmente l’ultimo anno utile per sfruttare il figlio adulto a carico come scudo fiscale. Dal 2026 si volta pagina, e chi sfora con l’età non sarà più detraibile. Un cambio che va a colpire soprattutto quelle famiglie che ancora sostengono economicamente figli non indipendenti, spesso alle prese con stage non pagati e contratti fantasma. Inoltre, chi guadagna più di 50.000 euro vedrà un taglio netto di 260 euro sulle detrazioni con aliquota al 19%. Un colpo che si somma agli altri. Black list assicurata.