CRACK – È fallito il supermercato più usato dagli italiani | Voleva fare concorrenza alla Conad, sono finiti in tribunale

Conad ha battuto ancora una volta un aspirante rivale: scopri qui di che si tratta e a quale supermercato dovrai rinunciare.

Conad da sempre riscuote la fiducia degli italiani per la sua presenza capillare nelle città e l’offerta varia su prezzi e prodotti. È diventato un punto di riferimento, un brand praticamente sinonimo di vicino della porta accanto. In molti lo scelgono anche per le promozioni aggressive e la qualità garantita.

Il successo di Conad si deve anche alla sua struttura cooperativa. Ogni punto vendita è affidato a imprenditori locali che conoscono il territorio, il che permette una forte personalizzazione dell’offerta. A questo si aggiunge un’attenzione strategica per il marchio privato, che oggi riesce a competere in qualità con i brand nazionali.

Conad è quindi un colosso difficile da battere. Negli anni, in tanti ci hanno provato, cercando di guadagnare quote di mercato nel settore dell’alimentare. Alcuni ci sono riusciti parzialmente, altri hanno fallito, travolti da investimenti sbagliati, concorrenza spietata e una clientela sempre più attenta. E qui iniziano le storie meno fortunate.

I nuovi supermercati

Nel frattempo, l’Italia ha visto l’ingresso di grandi gruppi internazionali della distribuzione. Colossi come Auchan, Carrefour e Lidl hanno portato nuovi standard, costringendo le insegne italiane ad aggiornarsi o soccombere. I modelli esteri hanno introdotto logiche di assortimento ampio, digitalizzazione e campagne di prezzo molto aggressive.

Alcuni marchi italiani si sono adattati, altri si sono fusi o sono stati assorbiti. Ma non tutti ce l’hanno fatta. Il mercato della GDO è spietato, e chi non tiene il passo rischia di cadere. Alcune insegne, anche molto amate dagli italiani, si sono trovate in gravi difficoltà finanziarie, fino a scomparire.

Il crack del market preferito dagli italiani

Tp24.it ha diffuso le informazioni. I supermercati in difficoltà sono marcati Sisa. Realtà molto usata dagli italiani soprattutto nelle regioni del sud e del centro, ora potrebbero scomparire. L’inchiesta ha acceso i riflettori su un passaggio critico: l’ex società Al.Ca. è stata accusata di bancarotta fraudolenta per oltre 4 milioni di euro, che sarebbero stati trasferiti verso Quadrifoglio Srl, un clone nato ad hoc per proseguire le attività alleggerite dai debiti.

I sigilli sono scattati nel 2024 su sette punti vendita, sequestrati dal gip di Agrigento su richiesta della Procura e della Guardia di Finanza. Ma non finisce qui. Il procedimento coinvolge nomi noti: la famiglia Alongi e l’ex amministratore Gerlando Severino tra gli imputati. Alcuni hanno scelto il patteggiamento; altri hanno per rito abbreviato e sono già sotto processo. Nel frattempo, si discute sull’opportunità di restituire i punti vendita all’attività o mantenere i sigilli.