“Hai una casa troppo brutta: l’IMU non lo paghi” | Commercialista scopre cavillo per non versare la tassa sulla casa

La scoperta del commercialista (Fonte: Canva) - www.infoiva.com
Cosa vuol dire che chi ha una casa considerata “troppo brutta” non paga l’IMU, secondo l’informazione rilasciata dal commercialista? Facciamo chiarezza.
L’IMU, l’Imposta Municipale Unica, è quel tributo ideato dal governo Monti, per la cosiddetta manovra Salva Italia, redatta nel 2011, per la quale, i proprietari di beni immobiliari erano obbligati a pagare questa tassa sempre.
Questa è operativa dal 2012 e per un anno è stata valida per il pagamento dell’abitazione principale, ma sono anni che non è più così. Infatti adesso soltanto i possessori di prime case considerate “di lusso”, devono pagarla, tutti gli altri sono esonerati, esclusi ovviamente a chi ha più di un immobile.
Se vi dicessimo invece che chi dispone di una casa “troppo brutta”, non dovrà più pagarlo l’IMU? Facciamo chiarezza anche in merito alle informazioni rilasciate dal commercialista, per non versare le tasse sulla casa.
Chi paga l’IMU
Come dicevamo, l’IMU ha subito notevoli modifiche da quando è stata introdotta, come per esempio la cancellazione della TASI e l’accorpamento alla stessa. L’IMU quindi è obbligatorio per i possessori di fabbricati, aree fabbricabili e terreni agricoli.
Sono esenti da questo pagamento, soltanto per le abitazioni principale, chi non appartiene a queste categorie catastali: A/1, A/8 e A/9, facendo così innalzare l’aliquota ordinaria dal 4 al 5 per mille, come riportano da studiocesco.it. Questa tassa potrà essere versata in un’unica soluzione entro il 16 giugno, oppure in due rate: la prima il 16 giugno e la seconda per il saldo, mediante presentazione dell’apposito F24.
Quando non paghi l’IMU per “casa troppo brutta”
Dopo aver capito chi deve pagare l’IMU, volevamo riportarvi quelle informazioni lette in rete, per le quali si direbbe che l’IMU per le case considerate “troppo brutte”, sarebbe nullo. Facciamo chiarezza in merito. Sul sito, grupposoraci.it, rivelano che sono due i casi principali per cui i cittadini possessori di seconda casa possono non pagare l’IMU e parliamo di quando la casa familiare e stata consegnata al genitore che ha in affido il figlio della coppia e quando il comune dichiara inagibili o inabitabile la casa in questione.
In questo specifico caso, la Cassazione ha riconosciuto una riduzione del 50% dell’imposta da pagare, mentre l’esenzione spetta al 100%, quando a identificare questo scenario è il Comune stesso. Per ottenere questa riduzione non c’è neanche bisogno di presentare una preventiva richiesta, in quanto vi basterà presentarla entro il 30 giugno dell’anno successivo rispetto all’anno in corso su cui di basa il calcolo dell’imposta. Ad ogni modo, sempre meglio chiedere conferme al proprio comune di appartenenza o al Caf per ottenere queste informazioni dettagliate.