Lo chiamano il “Mare Mortum”: si trova in Italia e fa più morti della guerra | È il più tossico del mondo

Spiaggia italiana (pexels) infoiva.com
Il mare più temibile di tutti è nel tuo paese. Non sapevi che potesse fare così male, ma adesso ti metto in guardia.
Siamo circondati da un mondo che sembra volerci avvelenare. L’aria è densa di sostanze tossiche, i pesticidi si infilano in ogni foglia di lattuga, la carne arriva da allevamenti che sembrano laboratori chimici e i mari sono diventati parcheggi di plastica e scarichi industriali.
Questa contaminazione non è più un sospetto ma una certezza. Mangiare sano è un’illusione, respirare pulito è un ricordo lontano, bagnarsi in mare è una roulette russa. Accettiamo tutto come parte del pacchetto moderno. Ma c’è un limite tra l’adattarsi e lo spegnersi lentamente. Quel limite lo stiamo oltrepassando ogni giorno.
Perfino il mare, una volta simbolo di libertà e leggerezza, oggi è diventato pericoloso. Onde improvvise, fondali infidi, scarsa vigilanza. L’acqua che una volta dava sollievo ora può diventare una trappola. Soprattutto se la si tratta con leggerezza. L’imprudenza non è più sostenibile.
Le vie di fuga
In tanti iniziano a guardare alla campagna come via di fuga. I vantaggi sono chiari. Aria più pulita, ritmi più lenti, ortaggi veri. Vivere tra gli alberi anziché tra i clacson sembra restituire dignità al tempo. Si dorme meglio, si mangia meglio, si vive con meno stress. Non è una soluzione per tutti, ma può sembrare una cura.
Ovviamente, la vita rurale non è una favola. Le comodità urbane spariscono e i disagi si moltiplicano. Niente supermercati a portata di mano, connessione a singhiozzo, solitudine reale. Eppure, per molti questi svantaggi sono un prezzo accettabile in cambio di una qualità della vita che in città non si riesce più a trovare.
Il mare mortum
Skytg24 ha diffuso le informazioni. Mentre alcuni fuggono, c’è un altro fronte su cui riflettere. Il tratto di costa ferrarese è stato ribattezzato Mare Mortum per la quantità inquietante di incidenti fatali: non a caso tre decessi in 48 ore. L’ultimo è un bambino di 11 anni, morto a Lido degli Estensi dopo un bagno con il fratellino. Soccorso tardi, rianimato invano. Prima di lui un ragazzo di 16 anni ha perso la vita cercando di salvare due bagnanti in difficoltà.
E a Lido delle Nazioni un altro bambino di sei anni è annegato in piscina. Questo mare, che dovrebbe offrire relax e refrigerio, è diventato uno dei luoghi più insidiosi dell’estate, ma non per causa della natura, bensì perché non vengono rispettate le regole basilari come l’orario del bagno post pranzo o le bandiere di segnalazione. Nel mare basta una distrazione per perdere la vita.