“Mi dà lo scontrino per cortesia?” “Manco morto” | Ora il commerciante si può rifiutare: cade la storica usanza

Scontrino (pexels) infoiva.com
Ultim’ora: scontrini addio per sempre. Da oggi il commerciante si può rifiutare in questo caso.
Il peso del fisco in Italia continua a farsi sentire in ogni ambito della vita quotidiana. L’aumento generalizzato dei costi, dalle bollette al carburante, dai generi alimentari alle materie prime, non grava solo sulle famiglie, ma incide anche sui piccoli commercianti e sugli esercenti.
Costretti a fare i conti con margini sempre più ristretti, molti cercano di contenere le spese in ogni modo possibile. Questo porta spesso a scelte che penalizzano anche il cliente: porzioni più piccole, qualità ridotta, servizi più lenti o meno curati. Il risparmio è diventato una strategia di sopravvivenza, anche per chi vende.
Infatti le tasse indirette, in particolare l’IVA, sono uno dei meccanismi meno visibili ma più incisivi nel determinare il prezzo finale dei beni e dei servizi. In Italia, anche prodotti di prima necessità come il cibo sono soggetti all’IVA, sebbene con aliquote agevolate. Adesso i commercianti hanno essi stessi un’agevolazione però.
L’IVA in Italia
L’IVA al 4% applicata su pane, latte e prodotti di base sembra minima, ma influisce comunque sul carrello della spesa. Per altri beni alimentari l’aliquota sale al 10% o al 22%, contribuendo ad ampliare la differenza di costo tra prodotti confezionati e sfusi, tra discount e supermercati tradizionali.
Anche le minime percentuali finiscono per sommarsi in modo significativo sul totale mensile di ogni famiglia. Specie se queste decidono di intraprendere scelte più etiche e sostenibile, come ad esempio i prodotti vegani, ingiustificatamente tassati al 22%, come beni di lusso. Adesso nemmeno lo scontrino sembra dalla propria parte.
Stop agli scontrini
Lo scontrino fiscale è sempre stato il simbolo della tracciabilità, uno strumento pensato per certificare l’avvenuto pagamento e garantire la correttezza del commerciante. Fino ad oggi, ogni cliente ha avuto diritto di chiederlo, con l’obbligo per il venditore di emetterlo. Da adesso non più. Con la risoluzione approvata il 16 giugno 2025, questo scenario cambia: viene introdotta una norma che prevede l’eliminazione definitiva degli scontrini.
Sembra assurdo, ma è la verità. Niente paura però: si tratta della scomparsa degli scontrini cartacei, non di quelli digitali. Il commerciante, dunque, potrà legittimamente rifiutarsi di stampare il documento su carta. Come molti sapranno, l’iniziativa ha motivazioni ambientali e logistiche: si tratta di stampa su carta termica contenente bisfenolo e altri composti chimici, rendendoli non riciclabili. Molti cittadini li gettano erroneamente nella raccolta della carta, contribuendo a un ulteriore inquinamento dei flussi di smaltimento. Il passaggio al digitale intende semplificare la gestione fiscale, ridurre i costi per gli esercenti e limitare l’impatto ambientale.