Partite IVA, arriva la tassa annuale da 700€: non ti puoi esimere | Imprese al collasso

Partite IVA, arriva la tassa annuale da 700€: non ti puoi esimere | Imprese al collasso

Tabaccaio (pexels) infoiva.com

Incredibile ma vero: preparati a dover pagare questa esosa tassa. Il provvedimento è ormai entrato in vigore.

Fare impresa in Italia è complesso. Da un lato c’è la voglia di offrire un servizio, dall’altro una burocrazia che soffoca più dei debiti. Tra le tante contraddizioni del Belpaese, spicca quella dell’uso del POS. In teoria obbligatorio, in pratica opzionale.

La scusa del POS rotto si ripete come un mantra, spesso per evitare le commissioni o semplicemente per pura abitudine. In un Paese dove il contante è ancora il re indiscusso, accettare pagamenti elettronici sembra un fastidio più che un servizio.

Il cliente si presenta con la carta, ma il commerciante storce il naso. C’è chi si giustifica con i costi bancari, chi con la lentezza della rete. A volte si ha l’impressione che il POS venga nascosto apposta, tirato fuori solo in caso di minacce di fuga del cliente. Il paradosso è che il progresso esiste, ma viene tenuto fuori dalla porta del negozio.

Le nuove imposizioni fiscali

In questo contesto si fanno strada voci sempre più insistenti su una possibile rivoluzione fiscale: l’abolizione del regime forfettario. Considerato da molti una boccata d’ossigeno per i piccoli imprenditori, ora è accusato di frenare la crescita.

Le microimprese resterebbero piccole apposta, pur di non passare al regime ordinario e affrontare costi e complicazioni più pesanti. Questa ipotesi non è ancora ufficiale, ma basta il sussurro per gettare nel panico centinaia di migliaia di partite IVA. Perché se viene meno anche l’unico sistema semplice, c’è il rischio che molti rinuncino del tutto.

Pos (pexels) infoiva.com

La tassa salata da circa 700 euro: riguarda tutti i negozi

Capri ha deciso di dire basta alla pubblicità aggressiva per le strade. Stop a camerieri che ti inseguono col menù, a promoter che ti bloccano per venderti giri in barca, a volantini infilati ovunque. Il Comune ha approvato un’ordinanza che vieta qualsiasi forma di promozione su suolo pubblico. In caso di violazione, la multa arriva a 694 euro. E se l’infrazione si ripete, l’attività rischia la sospensione per tre giorni. Il tutto in nome del decoro urbano e del benessere del turista.

La misura, pur con buone intenzioni, suona come un’altra tassa non detta. Una stretta alle attività che operano nei punti più visibili, che ora si ritrovano a dover pagare per ciò che fino a ieri era pratica comune. I più colpiti saranno bar, ristoranti, agenzie di escursioni. Chi lavora su suolo pubblico, insomma. Per molti questa è l’ennesima mazzata, una regolamentazione che, sotto il profumo del turismo di qualità, rischia di penalizzare chi prova solo a sopravvivere. E tu che ne pensi, da turista?