UFFICIALE ADDIO TARI: “nel cestino la tassa sui cestini” | Non devi più pagare neanche 1€ di monnezza

Bidoni (pexels) infoiva.com
La tassa sulla spazzatura sta per diventare un incubo lontano e superato. Scopri qui come fare a liberartene definitivamente.
La TARI è nata dalle ceneri della vecchia TARSU e poi della TARES. La sua forma definitiva è stata introdotta nel 2014 come parte integrante della IUC (Imposta Unica Comunale). Il suo compito? Coprire integralmente i costi del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti urbani.
Eppure, da quando esiste, sembra non aver mai fatto breccia nel cuore degli italiani. Per molti, è un fastidio ricorrente, un conto salato da pagare per un servizio che spesso non viene percepito come efficiente. Tra bidoni puzzolenti, raccolte saltate e centri di raccolta poco funzionali, il cittadino si ritrova a pagare inutilmente.
La tassa, infatti, viene calcolata non solo sulla quantità effettiva di rifiuti prodotti, ma anche in base ai metri quadri dell’immobile e al numero di occupanti. Negli anni, le proteste non sono mancate: chi vive da solo ma paga come una famiglia, chi affitta un monolocale e si ritrova comunque con importi elevati. Adesso la svolta.
Rifiuti di altri stati
Anche all’estero esistono tributi simili, ma con logiche diverse. In molti paesi europei, ad esempio, si paga solo per i rifiuti effettivamente prodotti, spesso attraverso l’uso di sacchi numerati o contenitori pesati. In Italia, invece, si continua con la formula citata su e il servizio, pur essendo essenziale, risulta spesso scollegato dalla tassa.
In più, c’è una discreta fetta della popolazione che riesce a eludere del tutto il pagamento, specialmente nelle seconde case o in immobili non dichiarati. E così, chi paga regolarmente si ritrova a sostenere anche chi non lo fa, alimentando la solita ingiustizia fiscale all’italiana.
Addio TARI, ma a una sola condizione
Sembra un sogno: non pagare neanche un euro di TARI. Ma la realtà è leggermente diversa e, soprattutto, geograficamente limitata. L’addio alla tassa sui rifiuti riguarda soltanto la rata di giugno e solo per i residenti di Bologna. Non una cancellazione definitiva, quindi, ma un semplice slittamento. Money.it ha diffuso tutto.
Nel dettaglio è stato predisposto per l’anno d’imposta 2025, due scadenze per la TARI, il 30 giugno per la prima rata e il 2 dicembre per la seconda. La novità è che la prima rata potrà essere pagata entro il 30 settembre, permettendo così l’inclusione, fin da subito, di ricevere il bonus TARI. Il pagamento potrà avvenire anche in un’unica soluzione, sempre entro settembre. La seconda rata, invece, resta dove sta.