UFFICIALE il coprifuoco delle Farmacie | Tutte chiuse a quest’ora: si barricano dentro e non ti aprono

Farmacia (infoiva.com)
Incredibile ma vero: adesso anche le farmacie diventano inaffidabili. Scopri quello che sta succedendo proprio qui.
Parola d’ordine: coprifuoco. Un termine che ci fa subito pensare a divieti notturni, silenzi forzati e città svuotate. Storicamente, i coprifuoco venivano imposti durante periodi di guerra o instabilità, per controllare la popolazione e garantire la sicurezza.
Più recentemente, sono tornati sotto i riflettori durante la pandemia, con strade deserte e supermercati chiusi dopo le 22. In teoria, servono a proteggere. In pratica, a volte sembrano solo un modo elegante per dire di stare a casa e non fate domande. Tuttavia, se si guarda con occhio critico, il coprifuoco è anche uno strumento politico.
Imporre limiti agli spostamenti o all’accesso ai servizi ha sempre un sottofondo di potere: chi decide cosa, come e quando. C’è chi parla di controllo sociale, chi di prevenzione. Ma tra il proteggere e il governare a suon di divieti, la linea è sottile. Tanto sottile da farci sentire a volte protagonisti di una serie distopica più che cittadini liberi.
Il coprifuoco nella storia
Che succede quando a mettere in atto un coprifuoco è lo stato contro una intera categoria di lavoratori? Ordini dall’alto da rispettare, saracinesche abbassate, servizi sospesi. Non per colpa del virus o della guerra, ma per diverse motivazioni politiche. E allora il coprifuoco prende una nuova forma.
L’Italia è abituata, perché da sempre vive manifestazioni di questo tipo: dai trasporti ai medici, passando per la scuola. Sono spesso annunciate con largo anticipo e devono rispettare regole precise, con comunicazioni formali e orari stabiliti. Non basta incrociare le braccia: serve il via libera dalle autorità competenti.
Coprifuoco farmacie: tutto causato da questo evento
Money.it ha diffuso le informazioni. Le farmacie sciopereranno. La protesta nasce da una rabbia covata a lungo. Il contratto nazionale, scaduto da anni, è stato rinnovato con condizioni giudicate inaccettabili dai sindacati. I farmacisti, stanchi di aumenti simbolici e carichi di lavoro in costante crescita, soprattutto dopo la pandemia, hanno detto basta. Il primo segnale arriverà il 1° luglio, con un presidio nazionale sotto la sede di Federfarma a Roma. Ma sarà solo l’inizio.
All’orizzonte si prospetta un mese di luglio con farmacie che chiudono presto. A seconda della regione e della partecipazione locale, ci saranno veri e propri coprifuochi sanitari. E non solo per i farmaci: a rischio ci sono anche i servizi extra come prenotazioni Cup, esami diagnostici e vaccinazioni. Quei servizi che oggi rappresentano un ponte tra il cittadino e la sanità pubblica. Se i farmacisti si fermano, quel ponte si spezza. E in piena estate, con ospedali affollati e medici introvabili.