Ultim’ora: introdotto il canone annuale sullo SPID | Paga o diventi invisibile: il Governo ti considera morto e sepolto

Spid a pagamento (infoiva)
Incredibile: il servizio che serviva ad avvicinare tutti alla cultura digitale diventa una trappola a pagamento per tutti.
Quando è nato lo SPID, l’identità digitale sembrava una frontiera futuristica. Era il 2016 e l’Italia faceva i primi timidi passi verso la digitalizzazione dei servizi pubblici, con l’idea ambiziosa di rendere accessibili online portali e pratiche burocratiche che fino a poco prima richiedevano file infinite e pazienza zen.
Lo SPID cioè il Sistema Pubblico di Identità Digitale, nasceva con l’obiettivo di semplificare la vita ai cittadini, permettendo loro di accedere con un’unica password a una moltitudine di servizi: dall’INPS all’Agenzia delle Entrate, dai bonus ai concorsi pubblici. All’inizio non è stato semplice. Attivarlo era un piccolo rito di passaggio.
Videochiamate, foto con documenti in mano, lungaggini telematiche e identity provider più o meno intuitivi. Chi non aveva dimestichezza con la tecnologia si affidava a figli, nipoti o amici smanettoni. Ma piano piano lo SPID è entrato nelle abitudini quotidiane, diventando la chiave universale della burocrazia digitale.
L’ascesa silenziosa della CIE
Per molti è ancora oggi uno strumento fondamentale, nonostante le sue rigidità e la nascita di alternative più moderne. Nel frattempo, è arrivata la carta d’identità elettronica. La CIE, al di là del suo aspetto plastificato e della funzione di documento, oggi permette l’accesso ai medesimi servizi online dello SPID.
In più, si può usare anche per votare ai referendum online e nei futuri sviluppi dell’identità digitale europea. Con la spinta all’adozione dell’IT-Wallet, la CIE potrebbe lentamente togliere il primato allo SPID, offrendo un’identità digitale più integrata e meno frammentata. E più semplice da attivare.
Spid a pagamento: ecco il canone
Money.it ha diffuso la notizia. Da luglio 2025, almeno per chi ha scelto Infocert come provider, lo SPID non sarà più gratuito. Dopo la decisione analoga di Aruba, anche Infocert ha annunciato l’introduzione di un canone annuale: 5,98 euro per continuare a utilizzare il servizio. Una comunicazione via email ha informato gli utenti, sottolineando come il servizio fosse stato offerto gratuitamente per 10 anni per facilitare la digitalizzazione ma che adesso non lo sarà più. Il rinnovo tuttavia non sarà automatico.
Chi non darà esplicito consenso, potrà anche decidere di abbandonare Infocert e scegliere un altro provider. Per gli italiani però poco importa: su 39 milioni di SPID attivi, oltre il 70% è gestito da Poste Italiane, che per ora mantiene la gratuità del servizio. Tuttavia, il segnale è chiaro: l’identità digitale italiana sta cambiando pelle, e il periodo promozionale potrebbe essere agli sgoccioli. Chi vorrà continuare a usare lo SPID dovrà probabilmente fare i conti con piccoli costi annuali o migrare verso nuovi strumenti come la CIE o l’IT-Wallet.