Annunciamo il suo funerale | Morta l’azienda dell’abbigliamento italiano: tutti siamo andati a vestirci da lì

Dramma licenziamenti, azienda di abbigliamento chiude - Infoiva - Infoiva.com
Ancora posti di lavoro in fumo nel settore tessile. Un’azienda di abbigliamento del Nord Italia ha chiuso i battenti, lavoratori licenziati
Se è vero che in questo inizio di 2025 sono usciti concorsi e bandi per nuovi posti di lavoro, è purtroppo altrettanto vero che svariate aziende hanno abbassato la saracinesca dopo aver dichiarato fallimento.
Quasi superfluo sottolineare le conseguenze delle tante, troppe chiusure: la più grave in assoluto è la perdita del posto di lavoro per migliaia di persone, che si ritrovano così dall’oggi al domani senza alcune forma di reddito.
Una delle ultime drammatiche chiusure ha avuto luogo qualche giorno fa nel ricco Nord-Est del nostro Paese, per la precisione dalle parti di Venezia. Da sempre l’area del veneziano pullula di imprese più o meno floride del settore tessile.
Proprio in questo ambito nei pressi della città lagunare ha chiuso i battenti una ditta che aveva aperto tra l’entusiasmo dei cittadini locali appena una manciata di anni fa e la cui devastante crisi economica ha spiazzato tutti.
Abbigliamento, addio a un’azienda del veneziano: rabbia e sconcerto
Si tratta della Fashion Star di Cavarzere che ha annunciato la chiusura lasciando a casa circa 30 lavoratori. La notizia ha scatenato la dura reazione delle principali sigle sindacali del settore, su tutti la Femca Cisl, che ha lanciato un grido d’allarme su un “sistema malato” che continua a scaricare le conseguenze delle crisi aziendali sulle spalle dei dipendenti.
La decisione di Fashion Star che operava da anni nel territorio, evidenzia ancora una volta le fragilità di un comparto, quello tessile e dell’abbigliamento, che pur vantando eccellenze del Made in Italy, è costantemente sotto pressione. La globalizzazione, la concorrenza spietata dei paesi a basso costo del lavoro e l’incapacità di alcune realtà di adattarsi ai cambiamenti del mercato stanno mietendo vittime tra le imprese e di conseguenza tra i lavoratori.
La crisi economica divora posti di lavoro
La Femca Cisl, per voce dei suoi rappresentanti sindacali, ha espresso profonda preoccupazione. “Si continua a chiudere e riaprire scaricando tutto sui lavoratori“, denunciano dal sindacato riferendosi a un modello che vede aziende emergere e poi fallire all’improvviso, lasciando dietro di sé una scia di disoccupazione e precarietà. Questo meccanismo di “mordi e fuggi” impedisce la stabilizzazione occupazionale ed erode il tessuto sociale ed economico di territori già provati.
Per i circa 30 dipendenti di Fashion Star la chiusura significa affrontare un futuro incerto. Molti di loro sono donne, spesso con anni di esperienza nel settore, che si ritrovano da un giorno all’altro senza un impiego e con poche prospettive di ricollocazione in un mercato del lavoro già saturo e con poche opportunità per professionalità specifiche come le loro. Le tutele sociali, come la Naspi, offrono un parziale sollievo ma non risolvono il problema strutturale della mancanza di lavoro.