Dovete restituirci tutto fino all’ultimo centesimo | Tajani senza cuore: famiglie rimaste sul lastrico, addio bonus

Il ministro degli esteri e vice presidente del Consiglio Antonio Tajani - Wikicommons - Infoiva.com
Doccia gelata per migliaia di cittadini proprio quando il Governo italiano ha approvato provvedimenti importanti a favore delle imprese
Nel mese di giugno, proprio in vista dell’estate e con lo sguardo proiettato sul prossimo autunno, il Governo italiano presieduto da Giorgia Meloni ha approvato alcuni provvedimenti di rilievo sotto forma di Decreti legge.
Si tratta soprattutto di misure di natura economica a sostegno di imprese e lavoratori: provvedimenti necessari in un periodo sempre più caratterizzato da una crisi ormai globale che non sembra avere via d’uscita.
Il vice presidente del Consiglio e ministro degli Esteri Antonio Tajani, che dalla scomparsa di Silvio Berlusconi ha preso in mano le redini di Forza Italia, che è tutt’ora uno dei tre partiti che compongono la maggioranza di centrodestra.
Tra le tante misure prese dall’esecutivo ce n’è una molto gradita da milioni di italiani, quella relativa al cosiddetto ‘Bonus Asilo Nido’, che consisteva in un sostegno importante all’educazione dei figli per i nuclei familiari meno abbienti.
Addio al bonus più amato dagli italiani
Una notizia inattesa ha però generato e sta tutt’ora generando un’ondata di sconcerto e preoccupazione. A quanto pare l’INPS starebbe chiedendo la restituzione del suddetto Bonus a decine di famiglie residenti nella provincia di Salerno.
In sintesi ciò che era stato erogato come un aiuto fondamentale per sostenere i costi dell’educazione dei figli ora viene reclamato indietro, creando un vero e proprio “corto circuito amministrativo” che rischia di generare un grave disagio sociale. Le cifre in gioco non sono irrilevanti: alcune famiglie si sono viste recapitare richieste di restituzione che superano i 10.000 euro, somme che devono essere saldate entro 30 giorni dalla notifica.
Cittadini sconvolti, si brancola nel buio
Le ragioni di queste richieste di restituzione sono ancora in fase di chiarimento ma sembrano legate a un problema di gestione e verifica dei requisiti da parte dell’INPS. Molto probabilmente il corto circuito è avvenuto nella fase di controllo ex post delle dichiarazioni ISEE o di altri parametri che avrebbero dovuto determinare il diritto all’ottenimento del bonus. È possibile che siano emerse incongruenze tra i dati forniti dalle famiglie al momento della domanda e quelli successivamente verificati dall’ente.
La situazione è ovviamente molto grave per le famiglie che in buona fede hanno utilizzato il bonus come previsto, inserendolo nel proprio bilancio familiare. La richiesta improvvisa di restituire migliaia di euro rappresenta un colpo durissimo, che potrebbe portare molti a indebitarsi o a trovarsi in gravi difficoltà economiche.