In Italia ci sono 10 strade del terrore: qui l’incidente è assicurato | In confronto l’Iran è una ludoteca

Traffico intenso (canva) Infoiva.com
Curve cieche, sorpassi folli e traffico da incubo: alcune strade italiane sembrano pensate più per il brivido che per la sicurezza.
Ogni automobilista italiano ha almeno un tratto stradale che evita come la peste, anche a costo di allungare il percorso.
Strade dove basta un attimo di distrazione per finire in prima pagina, o peggio, in cronaca nera.
Percorrendole, il clacson diventa un mantra e la prudenza una religione, ma non sempre basta.
Dietro ogni curva stretta o incrocio a raso, si nasconde un rischio reale che le statistiche non fanno che confermare.
Un viaggio dentro la giungla d’asfalto
C’è chi considera l’Iran pericoloso, ma basterebbe un giro sulla Romea alle otto di mattina per riconsiderare le proprie priorità. L’Italia, con il suo mix letale di strade storiche e traffico moderno, offre scenari da brivido quotidiano. Dalle autostrade congestionate alle statali dimenticate, è un Paese dove l’asfalto può diventare un campo di battaglia.
Eppure, in mezzo a tutto questo, c’è anche una sorta di fatalismo tutto italiano: “Tanto succede solo agli altri”. Finché non succede. E allora emergono i nomi delle solite strade, quelle maledette, dove l’incidente è sempre dietro l’angolo. Non si tratta solo di casualità: curve cieche, infrastrutture obsolete, manutenzione carente e traffico da girone dantesco rendono alcuni tratti stradali dei veri e propri colli di bottiglia della sicurezza. A quel punto, il problema non è solo individuale: è sistemico, ed è anche politico.
La classifica nera: le 10 strade più pericolose d’Italia
Ogni anno ACI e ISTAT pubblicano dati che parlano chiaro: nel 2023 si sono verificati oltre 166.000 incidenti con lesioni e più di 3.000 morti. Dietro queste cifre, ci sono strade ricorrenti. Alcune sono nomi noti, altre sono trappole per turisti ignari o pendolari stremati. Ecco la lista delle dieci peggiori. L’autostrada A24 tra Roma e Teramo è regina indiscussa per incidenti per chilometro. Poi c’è la Tangenziale Nord di Milano, dove traffico e sinistri vanno a braccetto.
La diramazione Capodichino dell’A1 e tratti dell’A1 stessa – come quelli tra Firenze, Bologna e Roma – sono veri incubi per chi guida. Ma l’inferno ha un nome: SS106 Jonica, chiamata la “strada della morte”, tra Reggio Calabria e Taranto. Segue la SS309 Romea, l’Aurelia in certi tratti costieri, la SS36 del Lago di Como, il GRA di Roma e la Tangenziale Est di Milano. Queste strade non sono solo pericolose: sono lo specchio di un sistema che ancora fatica a mettere la sicurezza al primo posto. L’allerta è alta.