Questi parcheggi sono il male assoluto: li devi pagare anche se non dovresti | Ti multano a sangue senza diritto

Parcheggio strisce bianche (wiki commons) infoiva.com
Tutto quello che credevi vero sul parcheggio è ormai una bugia: questi parcheggi vanno pagati. Sei fortunato se non ti hanno beccato.
Il parcheggio è un elemento essenziale della vita urbana, ma spesso trascurato finché non serve un posto auto. Esistono diverse tipologie di parcheggio: gratuito, a pagamento, riservato a residenti o disabili, ciascuna identificata da strisce orizzontali di diversi colori.
Quelle bianche segnalerebbero spazi liberi, gratuiti o a disco orario; quelle blu indicano un chiaro parcheggio a pagamento; gialle identificano posti riservati. Nello specifico, l’uso delle strisce blu è aumentato tra gli anni ’80 e ’90, con l’introduzione dei parchimetri e delle zone tariffate.
L’obiettivo era regolamentare la sosta, ridurre il traffico da chi cerca parcheggio e generare entrate aggiuntive per i comuni. Con il tempo, nelle città grandi e piccole, le strisce blu sono diventate un’abitudine, spesso più numerose di quelle bianche. La storia delle strisce colorate riflette l’evolversi della mobilità comunale, ma ora tutto cambia.
Parcheggi a pagamento e inflazione
Il parcheggio a pagamento è diventato una voce di spesa quotidiana, quasi scontata. Le tariffe comunali sono aumentate, seguendo l’inflazione: parcheggiare un pomeriggio può costare quanto un pasto. I posti riservati ai residenti o a chi ha abbonamenti specifici costano ancora di più.
Negli ultimi anni i comuni hanno visto negli incassi dei parcheggi una fonte di bilancio stabile. Questo ha spinto a ridurre la disponibilità di parcheggi gratuiti, mentre il prezzo del ticket sale in modo costante. Il risultato è una sosta sempre più onerosa, anche per pochi minuti. E in questo contesto arriva la salata novità.
Le multe illegittime
Il fulcro del problema riguarda il titolare dell’auto multato sulle strisce blu senza aver pagato. Secondo l’articolo 7 del codice della strada, il comune che introduce parcheggi a pagamento è tenuto a garantire, nella stessa area o nelle immediate vicinanze, parcheggi gratuiti identificati con strisce bianche. Questo principio è stato confermato dalla cassazione con la sentenza 116 del 2007 e ribadito successivamente.
Quando l’amministrazione non rispetta questo obbligo, la multa risultante può essere contestata e annullata. In molte città la proporzione tra strisce blu e bianche è sproporzionata. La presunzione è che l’urbanizzazione spinga verso una prevalenza di strisce blu, imposta più per cassa che per controllo reale della sosta. In assenza di delibere giustificative, quella sproporzione costituisce motivo valido per ricorso al prefetto o al giudice di Pace. Quindi anche se ci sono solo strisce blu, bisogna pagare. La notizia deriva da Linkedin.