UFFICIALE: la dichiarazione dei redditi costerà 250€ | Un vero bagno di sangue: nuova tassa standard

Caos per la dichiarazione dei redditi

Caos per la dichiarazione dei redditi (Fonte: Wikimedia Commons) - www.infoiva.com

La dichiarazione dei redditi dovrebbe tutelare, ma a quanto pare serve un reddito alto per farne una. Scopri tutto qui.

Ogni anno, milioni di italiani si trovano davanti allo stesso rituale: compilare la dichiarazione dei redditi. Un adempimento fiscale obbligatorio, certo, ma anche una possibilità concreta di recuperare parte di quanto versato. Infatti, grazie alle detrazioni fiscali, è possibile abbattere l’imponibile e ottenere rimborsi per spese sostenute durante l’anno.

Si va dai bonus per ristrutturazioni edilizie, alle detrazioni per spese mediche, scolastiche, universitarie e molto altro. Il termine ultimo per la presentazione del modello 730 precompilato, nel 2025, è fissato al 30 settembre: oltre questa data iniziano i problemi. Meglio dunque agire per tempo, anche perché chi dimentica rischia grosso.

In ogni caso, bisogna avere tutto sotto controllo: documenti, fatture, scontrini e molta pazienza. Ma attenzione: nel caos delle scadenze, è facile confondere tutta la documentazione. Per questo molti si affidano a esperti del settore presso i Caf. Altri, invece fanno da sé.

La rivoluzione digitale

Negli ultimi anni, l’Agenzia delle Entrate ha fatto passi da gigante in termini di digitalizzazione. Ora è possibile accedere al proprio profilo online, consultare dati precompilati, modificare voci e inviare la dichiarazione comodamente da casa.

Il portale è diventato sempre più intuitivo e automatizzato, riducendo gli errori e limitando il margine d’azione di chi ci prova con l’evasione. Ma anche qui serve attenzione: un clic sbagliato e l’algoritmo non perdona. Ma adesso c’è di più da sapere su questa dichiarazione.

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Quanto costa la dichiarazione?

Negli ultimi giorni è esploso il panico online: “La dichiarazione dei redditi costerà 250 euro!” titolano alcune testate. Ma facciamo chiarezza: la cifra riguarda in realtà la dichiarazione IVA 2025 e non la classica dichiarazione dei redditi. Chi ha dimenticato di presentare la dichiarazione IVA, obbligatoria per titolari di partita IVA, entro il 30 aprile 2025 può ancora farlo in ritardo fino al 29 luglio.

Ma attenzione: si entra nel campo della “dichiarazione tardiva”, che prevede una sanzione amministrativa standard di 250 euro. Fortunatamente, c’è una via d’uscita: se la dichiarazione viene presentata entro il 29 luglio, la sanzione è ridotta al 10%, ovvero 25 euro. Chi invece se ne dimentica anche dopo questa data rischia grosso: si parla di omissione vera e propria, e le sanzioni lievitano senza pietà. Quindi no, nessuno paga 250 euro per il 730, ma chi ha una partita IVA e si attarda, sì. E il Fisco, si sa, non fa sconti a chi arriva tardi.