UFFICIALE: Trenitalia chiude battenti | Ci lasciano a piedi con l’afa tropicale: peggio del Terzo Mondo

Frecciarossa (infoiva.com)
L’afa è un problema sistematico ormai in Italia, che coinvolge nord e sud. Ma quando anche i mezzi ti abbandonano è la fine.
Alla stazione Tiburtina, come in molte altre d’Italia, è una scena fin troppo abituale quella di persone in attesa del regionale per Frosinone, per fare un esempio. Le voci metalliche annunciano ritardi cronici, cancellazioni improvvise, coincidenze saltate e pendolari con lo sguardo perso nel vuoto.
Trenitalia, da nord a sud, non fa più notizia per l’efficienza, ma per l’agonia delle sue tratte locali. Nel sud Italia, la situazione rasenta la tragedia quotidiana. In Molise, ci sono tratte dove passano appena due treni al giorno. In Calabria, alcune stazioni sembrano ferme agli anni ’80, con binari arrugginiti e nessun servizio per i viaggiatori.
Ma anche città importanti come L’Aquila, Potenza o Ragusa soffrono una cronica mancanza di collegamenti rapidi e diretti. L’alta velocità non li ha nemmeno sfiorati: a certi territori non è arrivata neanche la “media velocità”. Nel frattempo, sotto il sole di luglio, si viaggia senza aria condizionata, con porte rotte e carrozze che sembrano forni.
La desolazione di Trenitalia
Quando piove, i ritardi aumentano. E quando scioperano, i treni spariscono. Ogni volta che c’è un imprevisto, l’Italia ferroviaria si ferma. La sensazione, per chi aspetta sul marciapiede rovente, è di essere abbandonato peggio che in un paese meno fortunato.
Eppure, ci sono anche zone d’Italia dove prendere un treno è ancora un’esperienza civile. Milano, Bologna, Firenze, Roma e Torino sono collegate tra loro con una rete di alta velocità che, nella maggior parte dei casi, funziona bene. Treni puntuali, puliti, rapidi: il miracolo della Frecciarossa continua a dare speranza a chi vive nelle grandi città.
Trenitalia chiude in questa giornata
Quifinanza.it ha diffuso le informazioni. Chi vive lungo la linea AV gode di un servizio da prima classe europea. Chi invece è fuori da quel tracciato, deve accontentarsi di un trasporto degno di un’altra epoca. Due Italie che si guardano dai finestrini, ma non si toccano mai. La beffa finale? A luglio si fermano anche quei pochi treni che resistono. Il 20 luglio, in Piemonte e Valle d’Aosta, Trenitalia chiude tutto per 24 ore a causa di uno sciopero indetto da Orsa.
Dalle 3.00 del mattino alle 2.00 della notte successiva, nessun treno regionale o a lunga percorrenza sarà garantito. L’ennesima giornata da bollino nero, in piena estate, con temperature tropicali e migliaia di persone in viaggio. Ma non finisce qui. In tutta Italia, il mese di luglio sarà costellato da scioperi a catena. Il 5 luglio tocca alla Sardegna, mentre il 14 luglio è il turno di Palermo, Catania ed Enna. Il 15, Bologna, Milano e altre città lombarde. E ancora Pisa, Monza, Campobasso, Ischia. Non serve prenotare l’Intercity, ma un miracolo.