Ultim’ora: approvato il Superbonus Licenziamenti | Ora se perdi il lavoro te la spassi per anni: tutto a spese statali

Ultim’ora: approvato il Superbonus Licenziamenti | Ora se perdi il lavoro te la spassi per anni: tutto a spese statali

Licenziata (pexels) infoiva.com

Le notizie viaggiano velocemente: la nuova approvazione normativa ha sollevato polveroni. Il lavoro è in bilico.

Viviamo in un’epoca in cui l’espressione “posto fisso” suona come un ricordo in bianco e nero, una leggenda metropolitana che si tramandano i nonni a cena. Il mondo del lavoro è diventato un terreno scivoloso, fatto di contratti a termine, collaborazioni discontinue e dimissioni forzate travestite da scelte di vita.

Chi lavora lo fa spesso senza certezze, con uno stipendio che si sbriciola davanti alle bollette e una stabilità che ha poco da essere invidiata. E se perdi il lavoro? Beh, oltre allo sconforto e alle code al centro per l’impiego, spesso si riceve un’indennità simbolica, una carezza burocratica che non consola né ricolloca.

In questo scenario instabile, non sorprende che la paura del licenziamento pesi più di un mutuo. In questo contesto, molti ricordano con una punta di nostalgia il reddito di cittadinanza. Nacque con l’ambizione di riformare il welfare e offrire non solo soldi, ma anche un percorso verso il reinserimento lavorativo.

Il fu reddito di cittadinanza

Le premesse erano ottime, eppure sembrerebbe essere andato tutto storto con il reddito di cittadinanza, proposto dai 5stelle. Alla fine, è finito col diventare un simbolo controverso. Per qualcuno era un’ancora di salvezza, per altri un disincentivo al lavoro.

Eppure, al netto delle polemiche, il reddito ha avuto il merito di accendere i riflettori su una realtà: non tutti i disoccupati sono fannulloni, e non tutti i posti di lavoro sono dignitosi. L’idea di una mano tesa, più che un regalo, era un diritto. Ma poi è arrivata la stretta, e oggi quel sostegno è solo una parentesi chiusa.

Denaro – Canva – www.infoiva.com

Bonus licenziamenti: è iniziata la pacchia?

E adesso? Ora il vento gira, e non a favore dei datori di lavoro. Il Consiglio dei Ministri ha dato l’ok a una norma che potrebbe rivoluzionare la gestione dei licenziamenti in Italia. Finalmente si potrà dire addio all’indennizzo forfait: niente più cifre identiche per chi ha lavorato 30 anni o 3 mesi. Il giudice avrà il potere di valutare ogni caso in modo specifico: l’età del lavoratore, l’anzianità, il tipo di danno, le modalità del licenziamento.

Un trattamento personalizzato che punta a rendere davvero giustizia. Questo rappresenta un colpo durissimo al Jobs Act, secondo Angelo Greco su Linkedin, ossia la riforma che avrebbe dovuto ammodernare il mercato del lavoro e che invece avrebbe svuotato le tutele. Smontato pezzo per pezzo dalla consulta, oggi ne resta poco più di un ricordo, stando alle parole degli utenti. Per una volta, i lavoratori italiani possono sentirsi meno soli davanti alla porta chiusa di un ufficio.