VITTORIA: questo lavoro non si può più fare d’estate | A queste temperature è diventato illegale

Lavorare sotto il sole

Lavorare sotto il sole (Fonte: Canva) - www.infoiva.com

Incredibile ma vero: con l’incedere del caldo, decrementano i lavori fattibili durante l’estate. Si è arrivati al limite.

L’estate italiana non è più quella di una volta. I picchi di calore stanno diventando insostenibili, tanto da trasformare una semplice giornata di sole in un ostacolo insormontabile. Se prima il caldo era sinonimo di vacanza e mare, oggi è diventato sinonimo di allarme. Soprattutto nelle città, dove l’asfalto rovente e l’umidità creano una combinazione infernale che mette a dura prova anche il corpo più allenato.

Muoversi a piedi nelle ore centrali è un’impresa. Anche uscire per fare la spesa o accompagnare i figli a un centro estivo si trasforma in un’esperienza estrema. I condizionatori non bastano e chi non può permetterseli finisce per vivere chiuso in casa, sperando in una brezza notturna. Intanto, i bollettini meteo parlano chiaro: le ondate di calore sono sempre più frequenti e sempre più pericolose.

A questo punto ci si chiede: è ancora possibile lavorare in queste condizioni? La risposta è no, almeno in alcuni casi. Per certe mansioni fisicamente impegnative, la legge ora comincia a prendere posizione. E non è più solo una questione di diritti sindacali, ma di salute pubblica.

Lavorare nonostante il sole cocente

In estate, non tutti possono permettersi il lusso di fermarsi. Anzi, per molti è il periodo in cui si lavora di più, soprattutto nei settori più faticosi. Edilizia, agricoltura, logistica: tutti ambiti dove l’orario non lo fa l’orologio ma il sole. Chi deve pagare l’affitto o mantenere una famiglia spesso non ha scelta. Lavora comunque, anche con 40 gradi all’ombra.

Affrontare temperature elevate significa aumentare i rischi. Colpi di calore, disidratazione, perdita di lucidità: il caldo estremo può rendere pericolosa qualsiasi attività. E se l’ambiente di lavoro è all’esterno e senza ripari, le conseguenze diventano facilmente drammatiche.

Il denaro serve anche con il caldo – Canva – www.infoiva.com

Il lavoro abolito in estate

Il lavoro da evitare con questo caldo è quello del portalettere. Un caso è esploso a Taranto e ha scosso l’opinione pubblica. Una postina di 28 anni è stata colpita da un malore mentre distribuiva la posta sotto il sole del 21 luglio. La donna aveva già certificazioni mediche che la rendevano suscettibile al caldo, ma è stata mandata comunque in servizio. Il malore è arrivato intorno a mezzogiorno, nonostante in Puglia fosse già attiva un’ordinanza regionale che vietava il lavoro esterno nelle ore centrali.

La regione e il comune di Taranto avevano entrambe imposto misure di protezione. Niente lavoro all’esterno dalle 12.30 alle 16.00, nei giorni con allerta climatica elevata. Ma secondo il sindacato, l’azienda ha ignorato le disposizioni sostenendo che l’allerta ufficiale fosse prevista solo dopo le 16.00. Una scappatoia che, però, è costata cara alla lavoratrice, ancora in osservazione al pronto soccorso. Telebari.it ha diffuso la notizia.