Gonfiabili da mare, inventati 3.000 anni fa dagli Assiri: trovata la prova definitiva | Ecco come andavano in spiaggia

I gonfiabili (Foto di PublicDomainPictures da Pixabay) - infoiva.com
Gli Assiri ci hanno battuti. La storia (vera) del primo gonfiabile della storia, ecco come i guerrieri antichi attraversavano i mari.
I gonfiabili da mare li conosciamo tutti: ciambelle a forma di fenicottero, materassini con le pizzette stampate e, per i più esigenti, intere isole galleggianti con portabicchieri incorporati. Ma siamo sicuri che sia tutta invenzione moderna?
C’è qualcosa di irresistibile nell’idea di galleggiare. Che sia per rilassarci sotto il sole o per evitare di nuotare, ogni estate ci trasformiamo in piccoli navigatori da piscina. Ma a quanto pare, non siamo stati i primi ad averci pensato.
Una scena degna di un colossal storico: niente sdraio, niente spritz, ma uomini con spade, cavalli al seguito e… qualcosa che somiglia molto a un antenato del materassino. Altro che battaglia navale, qui si parla di ingegno galleggiante.
Non è un remake epico girato da qualche streamer nostalgico. È storia vera, incisa nella pietra quasi 3.000 anni fa. Chi l’avrebbe detto che gli Assiri, tra una conquista e l’altra, ci avevano già dato un’anteprima dei gonfiabili?
Gonfiabili: li hanno inventati gli Assiri
Tutto nasce da un bassorilievo scoperto a Nimrud, nel nord dell’Iraq, dove si vede un esercito intero che attraversa un fiume senza ponti, senza barche ma con dei sacchi gonfi. Non uno scherzo: veri e propri “galleggianti” fatti con pelli di capra o maiale, gonfiate per l’occasione. Questi otri gonfiati non erano solo un espediente da improvvisati, ma una vera e propria genialata tattica. Invece di perdere tempo a costruire ponti o aspettare rinforzi, i soldati assiri saltavano in acqua e via, pronti a sorprendere il nemico dall’altra sponda.
Il murale racconta proprio questo: mentre alcuni remavano con piccole barchette, altri erano letteralmente aggrappati a quei sacchetti gonfi di pelle, trascinando con sé armi, bagagli e persino i cavalli, che nuotavano legati con delle corde. Una scena che oggi farebbe sorridere, ma che all’epoca era una mossa da maestro. Questi rilievi erano molto più di decorazioni, come riporta anche muyinteresante.com: erano il modo in cui il re Assurnasirpal II mostrava a tutti quanto fossero organizzati e letali i suoi soldati.
Una scoperta incredibile
Semplice, efficace, e senza fronzoli: niente ingegneria complessa, solo pelli di animali ben trattate, un po’ d’aria e il coraggio di buttarsi in acqua con tutto l’equipaggiamento addosso.
E non è una tecnica esclusiva degli Assiri: in posti come il Caucaso o l’Asia centrale, pastori e guerrieri usavano metodi simili per attraversare fiumi. Ma il vero colpo di genio degli assiri era applicare questa tattica su vasta scala, trasformandola in un vero e proprio vantaggio militare. Non solo per salvare la pelle, ma per muoversi veloci, aggirare i nemici e conquistare territori con rapidità impressionante.