Ultim’ora INPS: da oggi arriva ogni 90 giorni | Addio all’erogazione mensile: pensionati in lacrime

Pensionati in panico (Fonte: Canva) - www.infoiva.com
L’Inps ha una bella gatta da pelare adesso che le regole a cui tutti erano abituati potrebbero cambiare. Scopri tutto qui.
L’INPS è l’istituto che, tra code interminabili agli sportelli e siti che vanno in tilt, ha il delicato compito di amministrare una buona parte della nostra vita economica: pensioni, sussidi, maternità, disoccupazione. Non c’è italiano che non ci abbia avuto a che fare almeno una volta.
Con milioni di persone che aspettano ogni mese l’accredito, l’INPS è anche il principale erogatore della sicurezza sociale nel nostro paese. Ma nonostante i buoni propositi, l’esperienza con l’Istituto spesso si traduce in ansia da pin del cassetto previdenziale e mal di testa da PEC non letta.
Le sedi fisiche sono spesso affollate, le risposte online tardano ad arrivare e il linguaggio burocratico è così complicato da far rimpiangere le interrogazioni di diritto. Insomma, un’istituzione necessaria, ma non proprio amata. Ora, però, qualcosa di ancora più destabilizzante è pronto a scuotere i pensionati.
Un sistema al collasso?
Il sistema pensionistico italiano, già messo a dura prova dall’invecchiamento della popolazione e dalla precarietà lavorativa dei giovani, è sempre più in affanno. Le casse dell’INPS sono costantemente sotto pressione e si cercano nuove soluzioni per sostenere la spesa pubblica. Ma a farne le spese, spesso, sono proprio i cittadini più fragili.
Eppure, tra buste arancioni mai arrivate, ritardi nei pagamenti e portali online spesso inaccessibili, la fiducia nel sistema traballa. A pesare sono anche le continue modifiche legislative: ogni governo cambia regole, nomi e meccanismi, generando confusione e incertezza. Intanto, chi va in pensione oggi spesso riceve meno di quanto sperato.
Addio mensile
Quifinanza.it ha però diffuso le informazioni sull’accredito dell’integrazione. Dal 1° gennaio 2025 è cambiato tutto per chi percepisce la Prestazione universale per anziani non autosufficienti. L’INPS ha chiarito che, per i cittadini ultraottantenni in gravi condizioni di salute e con reddito basso, l’erogazione non sarà più mensile nel senso tradizionale: la parte integrativa dell’assegno verrà infatti liquidata ogni 90 giorni, cioè una volta a trimestre. Si tratta di un contributo che può arrivare a 1.381,76 euro, composto da due elementi distinti: una quota fissa di circa 531,76 euro, come l’attuale indennità di accompagnamento e una quota integrativa.
La quota fissa resta mensile, ma quella integrativa sarà accreditata solo dopo controllo e ogni tre mesi, non prima. Una rivoluzione che, tra tempistiche più lunghe e documentazione da presentare, sta facendo preoccupare moltissimi pensionati, già alle prese con una burocrazia. L’erogazione trimestrale rischia di trasformarsi nell’ennesimo ostacolo per le famiglie che contano su ogni singolo euro per garantire cure e assistenza a chi ne ha più bisogno.