Buste paga, il Governo ha deciso: 500€ in più da ottobre grazie al nuovo bonus | Non devi nemmeno richiederlo

banconota da 500 euro in tasca

Il nuovo bonus (Foto di Ralph da Pixabay) - infoiva.com

In arrivo più soldi in busta paga, senza fare nulla. Nessun modulo, nessuna richiesta: ecco il bonus “invisibile” che vale fino a 500€ l’anno.

A volte succede: ti svegli una mattina e scopri che c’è qualcosa in più in busta paga. Non tanto da fare follie, ma abbastanza per farti un immenso piacere.

In un Paese dove le sorprese fiscali sono di solito brutte, questa volta la notizia suona diversa. Quasi troppo bella per essere vera.

Niente moduli da compilare, niente code all’INPS, nessuna corsa contro il tempo. E soprattutto, nessun click su siti dai nomi improbabili.

Ti ritrovi con qualche centinaio di euro in più senza aver chiesto nulla. Nessun bonus annunciato in prima serata. Eppure c’è. Ma da dove arriva?

Buste paga: da ottobre 500 euro in più

La risposta è più semplice (e più tecnica) di quanto sembri: si parla di buoni pasto, quelli che ogni giorno milioni di lavoratori ricevono sotto forma di ticket cartaceo o digitale. Il Governo, riporta corriere.it, sta valutando seriamente di alzare la soglia esentasse da 8 a 10 euro al giorno, il che significa meno tasse sul valore del buono e più soldi netti in tasca al lavoratore.

Secondo le stime, questo piccolo aggiustamento può valere fino a 500 euro all’anno. Non è la tredicesima, ma nemmeno il costo di un semplice caffè. Non cambierà la vita, ma può farti respirare: in tempi in cui tutto aumenta tranne lo stipendio, anche 40 euro al mese iniziano a fare notizia. E la parte migliore è che non devi fare nulla: se la misura entrerà in manovra, sarà automatica. Un gesto concreto per tentare di rilanciare il ceto medio, colpito da anni di inflazione, caro energia e salari fermi al palo.

vassoio mensa
Buoni mensa (Foto di Julia Filirovska da pexels) – infoiva.com

Il nuovo bonus del Governo

Ovviamente, dietro ogni buon proposito c’è una lunga trafila politica e una filiera che non sempre rema nella stessa direzione. Le società che emettono i buoni  e gli esercenti hanno da sempre una relazione complicata: commissioni alte, rimborsi lenti, gare al ribasso. Ora, con il nuovo tetto del 5% alle commissioni, bar e ristoranti tirano un sospiro di sollievo. Ma le aziende fornitrici non sono altrettanto entusiaste, temendo ripercussioni sui costi.

In tutto questo, i lavoratori restano (per una volta) i veri beneficiari. Il buono pasto, da semplice “ticket mensa”, diventa strumento di welfare reale. Usabile anche al supermercato, aiuta chi lavora a far quadrare i conti senza dover elemosinare aiuti o fare salti mortali tra scadenze fiscali. Se davvero la misura passerà, ottobre potrebbe segnare un piccolo ma importante  passo avanti.