Assegno Unico, INPS ha deciso il giorno giusto per i pagamenti: se fai quest’errore dimenticati i soldi
Assegno unico (Investire Oggi) - Infoiva
L’INPS ha pubblicato il calendario ufficiale dei pagamenti dell’Assegno Unico per novembre 2025: le date variano in base al mese di presentazione della domanda e alle eventuali variazioni familiari.
Il pagamento dell’Assegno Unico Universale segue cadenze precise stabilite dall’INPS, ma non tutti i beneficiari ricordano che anche piccoli aggiornamenti anagrafici o ISEE possono influire sulle tempistiche. Secondo il calendario del secondo semestre 2025, l’Istituto ha fissato tre finestre principali per gli accrediti, con i primi pagamenti già avviati nella seconda settimana del mese. L’Assegno Unico resta una delle misure centrali del sostegno alle famiglie con figli, ma saltare un aggiornamento o un controllo può far slittare l’accredito di diverse settimane.
La misura, introdotta nel 2022, è oggi stabile e modulata in base all’indicatore ISEE e al numero di figli a carico. I pagamenti vengono effettuati direttamente sul conto corrente indicato dal richiedente, senza necessità di nuove domande, salvo variazioni. L’INPS ha precisato che per novembre gli accrediti avverranno in automatico per chi ha una domanda già attiva e un ISEE valido, mentre per chi ha aggiornato i dati familiari, la lavorazione potrà richiedere qualche giorno in più.
Le date ufficiali e il giorno che molti dimenticano
Secondo il calendario INPS per il semestre luglio–dicembre 2025, i pagamenti standard dell’Assegno Unico sono previsti il 15, 18 e 20 novembre, con possibili anticipi nei giorni immediatamente precedenti se i flussi vengono elaborati in anticipo. Queste date riguardano i nuclei familiari che non hanno subito variazioni nei mesi precedenti. Chi, invece, ha modificato la composizione familiare, cambiato IBAN o aggiornato l’ISEE riceverà l’accredito in date successive, di solito entro la fine del mese.
Molti genitori dimenticano che il rinnovo dell’ISEE o la segnalazione tardiva della nascita di un figlio possono far sospendere temporaneamente il pagamento. È fondamentale controllare nella propria area riservata MyINPS lo stato della domanda e verificare che tutti i dati siano aggiornati. Il giorno che spesso passa inosservato è proprio il 20 novembre: chi non ha ricevuto l’importo entro quella data deve attendere l’elaborazione del ciclo successivo, che parte tra il 25 e il 28 del mese.

Cosa controllare per evitare ritardi o importi errati
L’INPS invita i beneficiari a verificare periodicamente il proprio ISEE, poiché la validità termina il 31 dicembre di ogni anno e la mancata presentazione del nuovo indicatore può ridurre l’importo dell’assegno nei mesi successivi. Anche eventuali cambi di residenza, variazioni di lavoro o separazioni vanno comunicati tempestivamente tramite il portale, per evitare sospensioni automatiche. Chi riscontra importi più bassi rispetto al previsto può richiedere un riesame direttamente online.
Un altro aspetto spesso trascurato riguarda la modalità di accredito: il conto corrente deve essere intestato o cointestato al richiedente. Errori nell’IBAN o modifiche bancarie non comunicate comportano la mancata erogazione. In questi casi, l’importo non va perso, ma viene accreditato nel ciclo successivo una volta corretti i dati. Con il mese di novembre, l’Assegno Unico entra nella sua fase più delicata dell’anno: rispettare le scadenze e aggiornare le informazioni è l’unico modo per ricevere l’importo puntuale. Perché, come ricorda l’INPS, ogni giorno di ritardo può valere un mese in più di attesa.
