Connessione a Internet: dal 12 novembre SPID OBBLIGATORIO per navigare | Non basterà più aprire Google, è finita la pacchia
Le nuove restrizioni (Foto di Kris da Pixabay) - infoiva.com
Da novembre navigare non sarà più lo stesso: tra verifiche e codici, preparati a un cambio drastico. Scopri cosa sta per succedere online.
Che internet stesse cambiando lo sapevamo. Ma nessuno si aspettava che il cambiamento sarebbe arrivato così, improvviso, con una stretta silenziosa che parte da un angolo preciso del web, ma potrebbe riguardarci tutti. Dal 12 novembre, nulla sarà più come prima.
Non si tratta di un semplice aggiornamento o di un nuovo banner da cliccare via in pochi secondi. Questa volta, la parola d’ordine è “verifica”. Un nuovo sistema sta per entrare in scena, e promette di bloccare l’accesso a milioni di utenti.
I segnali ci sono stati: app in fase di test, notifiche vaghe, movimenti dietro le quinte. E adesso che il meccanismo è pronto, la sensazione è quella di una porta che si chiude. Una rivoluzione silenziosa che potrebbe riscrivere il nostro rapporto con la rete, anche per chi pensa che “tanto a me non riguarda”.
Così, tra SPID, documenti e token, la navigazione anonima sembra destinata a diventare un ricordo. Per qualcuno è la fine della pacchia, per altri l’inizio di una rete più sicura. Ma la verità è che non si potrà più fare finta di niente: il filtro è reale e comincia ora.
Internet: servirà lo SPID per navigare
Il cambiamento, come spiega il noto avvocato Angelo Greco attraverso i suoi canali, riguarda l’accesso a contenuti per adulti, un settore dove per anni è bastato un semplice clic per passare oltre le barriere. Ma dal 12 novembre, entra in vigore un sistema di verifica ufficiale che richiederà di dimostrare la maggiore età in modo serio, certificato, e tracciabile.
Al centro di questo sistema ci sarà un’applicazione dedicata, attraverso cui sarà necessario autenticarsi almeno una volta con un documento valido. Dopo la verifica, per accedere ai siti, si genererà un “token” temporaneo: un codice che conferma solo l’età dell’utente, senza rivelare identità, nome o altri dati.

La rivoluzione è arrivata
La struttura è pensata per tutelare la privacy: l’app non sa dove navighi, e il sito non sa chi sei. Ma resta una barriera reale, e soprattutto obbligatoria. Le piattaforme che non si adegueranno rischiano multe salate o la chiusura. E per molti utenti occasionali, questo sarà un motivo sufficiente per fermarsi.
Questa misura, unica nel suo genere in Europa, alza l’asticella del controllo sul web. C’è chi la vede come una svolta nella protezione dei minori, e chi la considera un precedente per future restrizioni. In ogni caso, dal 12 novembre, chi accede a certi contenuti dovrà farlo sapendo che la rete ora ti guarda.
