Il Paese in cui moltiplichi i soldi (foto canva) - infoiva.com
In alcuni Paesi con 1.300 euro e una connessione a Internet trasformi un piccolo investimento in un colpo grosso. Ecco dove (e perché).
C’è chi investe in azioni, chi si butta sul mattone e chi si affida alla vecchia e cara schedina della domenica. Ognuno ha il suo metodo per provare a far fruttare i risparmi. Ma una cosa è certa: oggi guadagnare senza rischiare un infarto al portafogli sembra quasi un miraggio.
Intanto, mentre fai due conti su quanto ti costa vivere, arriva la solita notizia: bollette in aumento, inflazione che corre, energia che pesa come il piombo. E tu che per far andare la lavatrice ti senti in colpa più che a sgarrare una dieta.
C’è da dire che viviamo in un mondo dove non si produce niente senza consumare qualcosa. Corrente, dati, gigabyte, CPU, tutto si muove e tutto costa. Ma non ovunque nella stessa misura.
Ecco perché, quando leggi che in certi posti bastano 1.300 euro per ottenere un ritorno cento volte tanto, un po’ ti fermi a pensarci. Scopriamo allora come fare.
La risposta è in una parola che negli ultimi anni è sulla bocca di tutti, sebbene non tutti abbiano capito di cosa si tratta in realtà. Parliamo dei bitcoin. E di energia. Sì, perché produrre un singolo Bitcoin richiede moltissima energia. Il processo, in parole molto semplici, si chiama mining e funziona con computer molto potenti che risolvono calcoli complessi. Tutto legale, tutto digitale, ma anche molto costoso. Anzi, carissimo, a seconda di dove lo fai.
In Iran, per esempio, come riporta money.it, con l’equivalente di poco più di 1.300 dollari di elettricità puoi ottenere un intero Bitcoin (1 Bitcoin vale oggi qualcosa come 100mila euro). In Italia, invece, per la stessa operazione ne servirebbero oltre 300.000. Hai letto bene. Il motivo? Semplice: il prezzo dell’energia elettrica, appunto.
Altri Paesi che offrono condizioni simili all’Iran sono poi Etiopia, Bhutan, Venezuela, Russia, Cina, dove il costo per minare un Bitcoin varia dai 2.000 ai 5.000 dollari. Paesi dove l’elettricità è sovvenzionata, o semplicemente molto economica, e dove – nonostante qualche rischio – le attività di mining sono in pieno boom.
In Europa, invece, le cose vanno diversamente: normative rigide, energia carissima, pochi incentivi. E così l’Italia si piazza al top, ma nel senso sbagliato: è il Paese più costoso al mondo per estrarre Bitcoin. Quindi a quanto pare anche nel mondo delle criptovalute, geografia e politica contano più di quanto pensi.
Lavatrice, basta un tasto e una funzione poco conosciuta ti farà dire addio al ferro…
Motori a combustione addio già dal 2030? L’UE anticipa lo stop. Ecco chi dovrà rottamare…
Un’indagine lancia l’allarme: nel caffè potrebbero esserci sostanze usate nelle fonderie. Ecco cosa è stato…
Una nuova legge cambia tutto: dal 2026 arriva la connessione obbligatoria. Chi non si adegua…
“Buongiorno, non pago”: e la sbarra si alza. Da dove arriva questa formula magica al…
Scopri l’errore che molti commettono con i contributi INPS e come rischi di perdere fino…