Pensione di REVERSIBILITÀ: da oggi ti spetta solo il 30%, sforbiciato di colpo il cedolino del defunto | I suoi soldi finiranno qui

calcolatrice e fogli con numeri

Il taglio del cedolino (Foto di Steve Buissinne da Pixabay) - infoiva.com

Pensione di reversibilità ridotta al 30%: ecco chi ne ha diritto e come cambia la quota per il coniuge superstite

Succede che perdiamo qualcuno, e insieme a quel vuoto che lascia si spalanca un problema: cosa resta per chi rimane? Parlare di eredità, lasciti, diritti, è roba che fa male, ma serve.

Spesso si dà per scontato che il coniuge superstite prenda tutto. Ma la legge, la giustizia, i tribunali hanno un punto di vista tutto loro. E le regole possono capovolgersi da un giorno all’altro.

Parlare di pensione di reversibilità può sembrare noioso, fatto di leggi e percentuali. Ma dietro quei numeri si nasconde un aspetto cruciale della vita di molti: un sostegno economico che può cambiare davvero le carte in tavola.

Ma purtroppo, a volte, anche dopo la morte, i conti non tornano. Succede che qualcuno si ritrovi con molto meno del previsto. E a quel punto, non è più solo questione di lutto, ma di quote. Cosa cambia e perché potresti ritrovarti a prendere meno.

Pensione di reversibilità: ti spetta di meno

Come tutti sanno la pensione di reversibilità è un beneficio previdenziale destinato ai superstiti di chi era iscritto all’INPS (dipendente o autonomo), per riconoscere un sostegno quando viene a mancare il titolare. Ma non sempre è “un dono automatico” a favore del coniuge ancora in vita.

La legge, spiega dinellalex.com, individua chi può concorrere alla reversibilità: il coniuge, l’ex coniuge divorziato (in casi particolari), i figli, i genitori, nipoti e altri. Però per l’ex divorziato lo scenario è più stretto: serve che all’epoca del decesso sia già titolare dell’assegno divorzile, che non abbia contratto nuove nozze e che il rapporto previdenziale derivi da attività iniziata prima dello scioglimento del matrimonio.

donna che piange davanti ad un avvocato
La decisione del giudice (Foto di Photo By: Kaboompics.com da pexels) – infoiva.com

Come viene tagliato il cedolino

In un caso recente, riporta il sito citato, un tribunale di Roma aveva dato all’ex moglie divorziata il 70 % della pensione di reversibilità, lasciando solo il 30 % al coniuge superstite. L’appello ha confermato quella divisione, considerando la durata di ciascun matrimonio, le condizioni economiche e redditi delle parti. In parole semplici: è stata valutata la “storia” di ognuno, non solo la data su un certificato.

La Corte di Cassazione si è poi pronunciata, dichiarando il ricorso inammissibile, ma non senza chiarire un punto importante: “la durata del matrimonio, l’entità dell’assegno di mantenimento riconosciuto all’ex coniuge, le condizioni economiche dei due aventi diritto” sono criteri validi per stabilire le quote. Inoltre, si specifica che non può essere fissato un limite legale all’ammontare che spetta all’ex coniuge, perché la legge non lo prevede. Come si dice, “dura lex, sed lex”.