Sanità, già confermati milioni di casi in Italia: la chiamano ‘malattia dei fornelli’ | È peggio del Covid

La malattia dei fornelli (Foto di Kazuo ota su Unsplash) - infoiva.com
Febbre, dolori, malesseri misteriosi: migliaia di casi sospetti. Gli esperti parlano di una “malattia dei fornelli”. Scopri di cosa si tratta.
C’è una minaccia silenziosa che si aggira tra pentole e padelle. Non ha bisogno di varcare confini, di salire su un aereo o di diffondersi con le strette di mano. Vive direttamente nelle nostre cucine.
Non c’è bisogno di andare in ospedale, né di fare file per il tampone. Nessuno la nomina nei telegiornali, eppure colpisce ogni giorno. In maniera subdola, si confonde con una semplice influenza; e la colpa, spesso, è nostra.
Si manifesta con febbre, dolori muscolari, mal di testa. Insomma, sintomi che abbiamo imparato a conoscere fin troppo bene negli ultimi anni. Solo che stavolta, il colpevole non è un virus.
Non serve uscire di casa per rischiare di contrarla. Anzi, paradossalmente è proprio restando tra i fornelli che molte persone potrebbero esporsi senza rendersene conto.
La malattia dei fornelli: il pericolo in casa
Può sembrare esagerato, ma proprio lì, nel cuore della cucina italiana, si nasconde un rischio che in pochi conoscono: la cosiddetta “influenza del Teflon”. A quanto pare non è una leggenda metropolitana. È una condizione reale, documentata, anche se largamente sottovalutata.
Il nome scientifico sarebbe, stando a quanto scrive il nypost, febbre da fumi di polimeri, ed è causata dall’inalazione dei vapori tossici che si sprigionano quando una padella antiaderente (quelle rivestite in PTFE, per capirci) viene surriscaldata oltre i 260 °C. Negli Stati Uniti, nel 2023, si sono registrati oltre 260 casi sospetti. E sebbene i dati italiani non siano ufficiali, con il culto della cucina che abbiamo, è difficile pensare che qui se la passino tutti meglio. Ma in cosa consiste?
Tantissimi casi documentati
Tutto è tristemente semplice: lasci una padella vuota sul fornello, ti distrai un attimo (una chiamata, un messaggio, il cane che abbaia), e nel frattempo si sprigiona una miscela invisibile di sostanze fluorurate, capaci di farti passare la voglia di cucinare per giorni. I sintomi, molto simili all’influenza stagionale, si presentano entro 12-24 ore, echi ci pensa a collegarli a quella padella dimenticata sul fuoco? Intanto, nel dubbio, continuiamo a cucinare come se niente fosse, magari proprio con quella graffiata e maltrattata da anni.
La soluzione? Più semplice del previsto: non surriscaldare le padelle antiaderenti, non lasciarle mai vuote sul fuoco, e magari aprire le finestre mentre si cucina. Oppure, se vuoi stare tranquillo, considera materiali alternativi come ceramica, ghisa o acciaio inox. Magari richiedono un po’ più d’olio, ma almeno non ti stendono sul divano con i brividi.