ULTIM’ORA – Motori diesel da rottamare entro il 2030: approvata la data UFFICIALE | Tra 4 anni l’auto elettrica sarà legge

Auto elettriche: la data definitiva (Foto di andreas160578 da Pixabay) - infoiva.com
Motori a combustione addio già dal 2030? L’UE anticipa lo stop. Ecco chi dovrà rottamare prima e cosa potrebbe accadere dopo.
Auto elettriche, colonnine, emissioni da abbattere: se ne parla da anni, ma diciamoci la verità, per molti, l’idea di dire addio ai motori diesel e benzina sembra ancora molto lontana, quasi futuristica.
Intanto però, in tutta Europa, crescono le restrizioni contro i veicoli più inquinanti: zone a traffico limitato, incentivi per le auto elettriche e penalizzazioni fiscali per quelle tradizionali. Un cambiamento lento, ma che avanza.
Ogni tanto si torna a parlare di quella famosa scadenza del 2035: l’anno in cui, secondo l’Unione Europea, non si potranno più vendere auto nuove con motore a combustione. Una data che sembrava già definitiva, ma ora qualcosa sta cambiando.
Perché secondo alcune fonti, a quanto pare non si aspetterà neppure il 2035. Il conto alla rovescia potrebbe partire già tra quattro anni, e per milioni di auto in circolazione la fine potrebbe arrivare molto prima di quanto ci aspettiamo.
Auto: motori diesel da rottamare, la data è certa
L’idea ovviamente non è piaciuta a tutti. Alcune associazioni hanno già fatto sapere di essere contrarie a un blocco anticipato. La preoccupazione principale? Costi troppo alti, mancanza di infrastrutture e una diffusione dell’elettrico ancora troppo lenta, specie in Paesi come l’Italia. Difatti se da un lato l’idea di accelerare la svolta green entusiasma molti, dall’altro lascia perplessi non pochi addetti ai lavori, preoccupati da tempi troppo stretti e costi ancora elevati per una transizione completa.
Attenzione però, non si tratta (ancora) di un blocco totale per tutti, per fortuna. Ma è ufficiale: dal 2030 le auto aziendali con motore termico potrebbero essere messe definitivamente fuori gioco. Parliamo di vetture diesel o benzina usate da flotte, noleggi e società. In Europa rappresentano, come riportato su ilsole24ore.com, oltre il 60% delle nuove immatricolazioni.
Una mossa strategica (e drastica)
Il motivo è che queste auto percorrono molti più chilometri rispetto a quelle private e vengono sostituite più spesso. Bruxelles vuole partire proprio da qui: tagliare le emissioni dove l’impatto è maggiore e accelerare la transizione elettrica sfruttando le flotte aziendali.
Anche se oggi si parla solo di auto aziendali, il rischio concreto è che questo stop anticipato al 2030 diventi il modello anche per i veicoli privati. Una cosa è certa: il tempo delle auto diesel sta finendo, e la transizione verso l’elettrico non è più una possibilità. È una strada già tracciata.