Colloquio di lavoro, c’è una frase da evitare assolutamente | Ti scartano subito: disoccupazione a tempo indeterminato
Colloquio di lavoro, attento a quello che dici - Pexels - infoiva.com
Al colloquio di lavoro esistono frasi che possono compromettere tutto in pochi secondi, e una in particolare rischia di far svanire qualsiasi possibilità di assunzione.
Prepararsi a un colloquio significa curare ogni dettaglio: modo di porsi, tono della voce, esempi concreti da portare e perfino la capacità di gestire la tensione.
Eppure, tra curriculum impeccabili e risposte studiate, spesso è proprio una singola frase a determinare l’esito dell’incontro. Una frase che molti candidati pronunciano senza pensarci troppo, convinti che suoni sincera, autentica, persino apprezzabile.
Secondo le indicazioni fornite dalle principali guide alla preparazione professionale, però, c’è un limite che non va mai oltrepassato.
Dichiarazioni eccessivamente negative su sé stessi, ammissioni che mostrano insicurezza profonda o frasi che delegano la responsabilità del successo lavorativo al caso rientrano tutte tra gli errori più rischiosi. È proprio qui che molti inciampano, rivelando più timori che competenze.
La frase che rovina tutto (e perché i recruiter non la sopportano)
Tra le espressioni più pericolose c’è quella che chiude ogni spiraglio: “Accetto qualsiasi cosa, basta lavorare”. Una frase che nasce spesso dalla frustrazione o dall’urgenza di trovare un impiego, ma che agli occhi di chi seleziona il personale suona come una resa totale. Non comunica flessibilità, bensì mancanza di direzione, assenza di consapevolezza del proprio valore e scarsa capacità di capire il ruolo per cui ci si sta candidando.
I recruiter non cercano un candidato disposto a tutto pur di avere un contratto, ma qualcuno che sappia riconoscere le proprie competenze, che abbia obiettivi chiari e che possa inserirsi in modo coerente nel team. Dire “va bene qualsiasi lavoro” dà l’impressione di non essere realmente interessati alla posizione, di non aver letto l’annuncio o di non avere alcuna visione professionale. Un messaggio che pesa più di quanto si immagini e che può portare a un’esclusione immediata.

Cosa dire invece per mostrare sicurezza e orientamento
Mostrare apertura va bene, ma deve essere accompagnata da consapevolezza. È molto più efficace spiegare quali responsabilità si è pronti ad assumere, quali competenze si desidera mettere in gioco e come il proprio profilo possa essere utile all’azienda. Non serve costruire frasi perfette: basta evitare generalizzazioni che sminuiscono la propria professionalità e puntare su esempi concreti, legati alla propria esperienza.
Il colloquio non è un test di sopravvivenza, ma un dialogo. Dimostrare di avere un percorso, anche se non lineare, è sempre preferibile al presentarsi come un candidato senza direzione. Essere chiari, determinati e consapevoli delle proprie capacità aiuta a creare un’immagine solida e affidabile. La differenza tra essere scartati subito e lasciare un’impressione positiva passa proprio da qui: evitare frasi che comunicano disperazione e scegliere parole che raccontano una storia professionale credibile e orientata al futuro.
