ZTL, come riconoscere i varchi omologati | Se non lo sono addio multa: è ILLEGGITTIMA
Come attraversare le ZTL senza correre rischi--Fonte-Canva-ablokhin-infoiva.com-
Le telecamere che controllano gli accessi alle ZTL devono rispettare requisiti precisi: se non sono omologate, le multe non valgono e possono essere annullate.
Le Zone a Traffico Limitato sono diventate una presenza quotidiana nelle città italiane, con varchi elettronici che sorvegliano in modo automatico l’ingresso dei veicoli non autorizzati.
Tuttavia, non tutti sanno che la validità delle sanzioni dipende da un dettaglio tecnico spesso trascurato: l’omologazione del sistema di rilevamento. Senza questo requisito, il verbale può essere considerato illegittimo.
La normativa prevede infatti che ogni dispositivo utilizzato per l’accertamento delle infrazioni debba essere approvato dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
Ciò serve a garantire l’affidabilità del sistema e la correttezza delle immagini utilizzate come prova. E proprio su questo punto, negli ultimi anni, si sono moltiplicati i ricorsi accolti dai giudici di pace e dai tribunali amministrativi.
Perché l’omologazione fa la differenza
Secondo quanto stabilito dal Codice della Strada e dalle direttive ministeriali, l’omologazione non è una formalità burocratica ma una condizione essenziale. Significa che il modello di telecamera deve essere sottoposto a test tecnici e ricevere un decreto di approvazione specifico. Solo così le immagini possono avere valore legale per l’emissione delle multe.
Quando un Comune installa un sistema privo di omologazione o con autorizzazione scaduta, l’intero processo sanzionatorio viene compromesso. Diversi giudici hanno già confermato che i verbali emessi in tali circostanze sono nulli, poiché basati su prove acquisite con strumenti non riconosciuti ufficialmente. Un cittadino multato può quindi presentare ricorso chiedendo di visionare la documentazione che attesti l’omologazione dell’impianto utilizzato.

Come verificare se un varco è regolare
Controllare l’omologazione di un sistema è più semplice di quanto sembri. Ogni dispositivo deve essere identificato da un numero di decreto ministeriale, indicato sulla targa o nella documentazione comunale. È possibile chiedere al comando di Polizia Locale copia del decreto di approvazione, citando la data e il luogo della presunta infrazione. Se il documento non esiste o non è aggiornato, la multa è contestabile e, nella maggior parte dei casi, annullabile.
Vale la pena ricordare che l’onere della prova spetta all’amministrazione. In assenza di un atto ufficiale che certifichi l’omologazione, il cittadino non deve dimostrare nulla: basta segnalare la mancanza. Un varco non omologato equivale a una multa senza valore, e può trasformare un semplice controllo elettronico in un boomerang per i Comuni. Prima di pagare, dunque, è sempre utile verificare: quel piccolo numero di decreto può fare la differenza tra una sanzione dovuta e una cancellata.
