29 dicembre 2025: UFFICIALE, arriva la tassa più temuta di sempre | Ci tolgono soldi anche durante le feste
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Dal 29 dicembre 2025 scatta la tassa di fine anno più temuta: ecco chi colpirà durante l’ormai imminente periodo festivo
Ogni anno la fine di dicembre, invece di portare solo feste e panettoni, porta con sé anche l’ombra delle scadenze fiscali.
Proprio mentre aziende e professionisti tirano le somme, tra tredicesime, ferie e chiusure natalizie, il calendario del Fisco infila l’ennesimo appuntamento con lo Stato, percepito da molti come la tassa più odiata di sempre. Il problema non è solo pagare, ma farlo in un momento in cui la liquidità serve ovunque.
Nel mirino finiscono soprattutto i titolari di partita IVA, costretti a fare i conti con un versamento che arriva quando i conti correnti sono già prosciugati da fornitori, stipendi e anticipo imposte. E il 29 dicembre 2025 non farà eccezione: quella data è già cerchiata in rosso come il giorno in cui bisognerà staccare un assegno pesante per restare in regola con il Fisco, anche se le attività sono mezze ferme per le feste.
Cosa scade il 29 dicembre 2025: il “conto” anticipato sull’IVA
La scadenza del 29 dicembre 2025 riguarda l’acconto IVA, cioè il versamento anticipato di una parte dell’imposta dovuta per l’anno in corso. È un pagamento che colpisce imprese, professionisti e lavoratori autonomi che superano la soglia minima prevista: in pratica, si paga in anticipo una fetta dell’IVA che, altrimenti, verrebbe saldata solo in sede di liquidazione definitiva. Il versamento si effettua con modello F24 e va programmato per tempo, perché saldarlo in ritardo significa esporsi subito a sanzioni e interessi.
L’importo dell’acconto IVA si calcola con i classici metodi: il sistema “storico” (una percentuale sull’IVA dovuta l’anno precedente), il metodo “previsionale” (su quanto si stima di dover versare per il 2025) oppure l’analitico, legato alle operazioni effettive di fine anno. In ogni caso si tratta di una uscita di cassa consistente che arriva a ridosso di Capodanno, quando molti spererebbero solo di chiudere l’anno senza altre sorprese fiscali.

Chi deve pagare e perché non puoi permetterti di ignorarlo
L’acconto IVA del 29 dicembre è dovuto da chi, nel corso dell’anno, ha generato un debito IVA rilevante: niente regalo, quindi, per le partite IVA “in salute”, che dovranno trovare le risorse nonostante il periodo festivo. Restano generalmente esclusi i contribuenti che hanno cessato l’attività, chi apre la partita IVA proprio nel 2025 e i soggetti che, per legge, non sono tenuti a versare l’imposta (come molti in regime forfettario, che non addebitano l’IVA in fattura).
Ignorare la data del 29 dicembre 2025 significa esporsi alle cartelle dell’Agenzia delle Entrate, con sanzioni, interessi e perdita immediata di liquidità. Per questo è fondamentale parlare per tempo con il proprio commercialista, verificare simulazioni e disponibilità di cassa e programmare il versamento, magari sfruttando strumenti come il ravvedimento operoso solo come extrema ratio. Il messaggio è chiaro: mentre il Paese pensa al cenone, per chi ha la partita IVA il Fisco bussa alla porta e presenta il conto in anticipo.
