Bonus Statali, per riscuoterli serve questo documento | Senza non ti danno una lira: è letteralmente indispensabile

Bonus statale

Bonus statale (Canva) Infoiva.com

Per incassare i bonus statali non basta la spesa: senza un documento preciso lo Stato può negarti ogni euro di agevolazione

I bonus statali legati alla casa – dal superbonus all’ecobonus, fino al bonus ristrutturazioni – promettono detrazioni che vanno dal 50% fino all’85% delle spese, con migliaia di euro teoricamente recuperabili in dichiarazione dei redditi. Ma tra lavori, fatture, tecnici e pratiche, c’è un passaggio che molti saltano o sottovalutano, convinti che basti lo scontrino del fornitore o la fattura dell’impresa per mettere tutto al sicuro.

In realtà, per lo Stato il certificato che conta davvero non è la fattura in sé, ma un adempimento telematico collegato all’efficientamento energetico e agli interventi sugli immobili. Se questo passaggio manca, tutta l’operazione rischia di trasformarsi in un boomerang: lavori pagati, cantieri chiusi… ma nessuna detrazione riconosciuta. È qui che entra in gioco il documento “invisibile” che decide se i tuoi bonus si trasformano in soldi veri o in un gigantesco buco nell’acqua.

A complicare tutto ci si mette anche la giurisprudenza: dove le circolari sembravano più morbide, le sentenze della Cassazione hanno scelto la linea dura, arrivando a negare le detrazioni in assenza di questo passaggio chiave.

Il certificato che ti salva il bonus: la comunicazione ENEA

Il documento “indispensabile” è la comunicazione ENEA, la dichiarazione telematica da inviare all’<strong’Agenzia nazionale per l’efficienza energetica quando si eseguono lavori che danno diritto ai bonus casa. Senza questa comunicazione, i benefici fiscali per superbonus, ecobonus e bonus ristrutturazioni rischiano di saltare del tutto. L’invio va fatto tramite il portale ENEA entro 90 giorni dalla fine dei lavori o dal collaudo dell’intervento, inserendo dati del beneficiario, dati catastali dell’immobile, descrizione delle opere, importi e documentazione tecnica.

Money.it ricorda che, secondo l’interpretazione della Corte di Cassazione (sentenza n. 34151/2022), la mancata comunicazione all’ENEA può comportare la perdita totale della detrazione, anche se i pagamenti sono corretti e tracciati. In pratica: hai speso, hai fatture e bonifici “parlanti”, ma se non risulta l’invio ENEA nei termini, per il Fisco il bonus non esiste. È qui che il certificato telematico diventa la vera chiave per non perdere migliaia di euro di aiuti statali.

Bonus – Canva – infoiva.com

Hai dimenticato la comunicazione? C’è una sola via di uscita (a pagamento)

Se ti accorgi in ritardo di non aver inviato la comunicazione ENEA, non tutto è necessariamente perduto. La stessa analisi di Money.it ricorda la possibilità di ricorrere alla cosiddetta remissione in bonis: una procedura che permette di rimediare all’omissione presentando tardivamente la comunicazione e versando una sanzione fissa di 250 euro, a patto di muoversi prima che l’Agenzia delle Entrate contesti l’errore e comunque entro il termine della prima dichiarazione utile.

Il messaggio, però, è chiaro: se vuoi che i bonus statali sulla casa si trasformino davvero in soldi, non puoi fermarti a preventivi, lavori pagati e fatture ordinate nel cassetto. Senza la prova dell’invio della dichiarazione ENEA entro 90 giorni, l’intero pacchetto di agevolazioni rischia di svanire. In altre parole: puoi anche aver rispettato ogni regola del cantiere, ma per il Fisco conta soprattutto quel certificato digitale, letteralmente indispensabile per non perdere neanche un euro di detrazione.