Conto corrente, non superare mai questa soglia | Finisci per pagare un’altra tassa: ecco il limite preciso
Uomo disperato guarda il conto corrente (Canva) - Infoiva
Sembra solo un numero sul saldo, ma appena lo oltrepassi scatta una spesa fissa: e spesso ci si accorge troppo tardi.
Ci sono costi che si notano subito e costi che, invece, restano silenziosi finché non arrivano all’improvviso. Sul conto corrente può succedere proprio questo: ti concentri su spese, bonifici, addebiti ricorrenti, e intanto una voce separata può comparire perché hai mantenuto una certa disponibilità “in cassa”. È una di quelle situazioni in cui la differenza tra stare tranquilli e pagare dipende da una soglia precisa.
Il paradosso è che non parliamo di interessi, né di un canone mascherato: è una tassa vera e propria, legata al conto e non alle operazioni che fai ogni giorno.
E il punto non è quanto ti muovi, ma quanto tieni fermo. Per questo, chi lascia una somma sul conto “per sicurezza” rischia di attivare senza volerlo un costo annuale che pesa soprattutto perché non è proporzionale: o scatta, o non scatta.
La cifra che fa scattare la tassa e l’importo da ricordare
Il limite da non superare è 5.000 euro. Come spiega Cherry Bank, l’imposta di bollo sul conto corrente è dovuta se la giacenza è superiore a 5.000,00 €. In quel caso l’importo è 34,20 € e ha una frequenza annuale.
La stessa indicazione chiarisce anche l’altro lato della soglia: se le giacenze sono uguali o inferiori a 5.000,00 €, l’imposta di bollo non deve essere pagata. È qui che il “numero sul saldo” cambia significato: basta restare anche di poco oltre quel confine per ritrovarsi con una spesa fissa che non dipende da quante volte usi la carta o da quanti pagamenti fai.

Perché è facile sforare senza accorgersene e cosa controllare davvero
Il punto delicato è che spesso quella soglia viene superata senza una scelta consapevole. Può succedere quando arrivano insieme più entrate, quando si accumula liquidità per un acquisto futuro o quando si decide di tenere sul conto una “riserva” che sembra innocua. In realtà, in quel momento, stai entrando nella zona in cui può scattare l’imposta di bollo, e i 34,20 euro diventano una conseguenza concreta.
Un altro aspetto da non perdere di vista è che l’importo indicato è quello “attuale” e, come sottolinea la fonte, può variare in base alla norma di legge vigente. Per questo, il controllo più utile non è solo guardare il saldo una volta ogni tanto, ma tenere presente il confine dei 5.000 euro e capire se, nel tuo modo di usare il conto, lo oltrepassi con frequenza. Perché a quel punto non è più solo gestione dei soldi: è una tassa che si accende appena superi il limite.
