È la città più tassata d’Italia | La classifica ufficiale è stata pubblicata: il podio ti lascerà a bocca aperta

È la città più tassata d’Italia | La classifica ufficiale è stata pubblicata: il podio ti lascerà a bocca aperta
È la città più tassata d’Italia | La classifica ufficiale è stata pubblicata: il podio ti lascerà a bocca aperta

In Italia, il carico fiscale non è uniformemente distribuito su tutto il territorio nazionale. Esistono infatti profonde differenze regionali e comunali che portano alcuni contribuenti a versare somme significativamente maggiori rispetto ad altri. Recenti analisi condotte dalla Cgia Mestre hanno messo in luce quali siano le aree del Paese dove i cittadini sono, in media, più “tartassati” dall’Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche (IRPEF).

Secondo i dati più aggiornati, le città in cui si registra il pagamento medio più elevato dell’IRPEF sono, in ordine decrescente, Milano, Roma e Monza Brianza. Nel capoluogo lombardo, i cittadini hanno versato all’erario un’imposta media sui redditi pari a ben 8.527 euro. A seguire, la Capitale, con una media di 7.092 euro, e Monza Brianza, dove l’esborso medio è stato di 6.754 euro. La classifica prosegue con i residenti di Bolzano, che hanno corrisposto un’IRPEF media di 6.472 euro, e quelli di Bologna, con 6.323 euro.

Questa netta prevalenza di città del Nord Italia tra le più “tassate” non è casuale. Il fenomeno è strettamente legato alla distribuzione della ricchezza e del reddito nel paese. Nelle regioni settentrionali, si concentrano infatti un numero maggiore di persone con redditi elevati, un fattore chiave che incide direttamente sull’ammontare dell’imposta.

Perché pagare più tasse può non essere un male

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Oltre il prelievo: le tasse finanziano servizi e crescita per tutti.

 

Sebbene l’idea di pagare un’imposta più alta possa inizialmente sembrare svantaggiosa, è fondamentale interpretare questi dati con una visione più ampia. Un carico fiscale maggiore spesso si traduce in un accesso a servizi pubblici di qualità superiore. Questo è particolarmente evidente in settori cruciali come la scuola, la sanità e i trasporti pubblici, che in molte delle città menzionate raggiungono standard di eccellenza difficilmente riscontrabili altrove nel paese.

I cittadini che risiedono nelle aree con un’IRPEF media più alta, pur versando di più, beneficiano quindi spesso di un benessere sociale e di un’infrastruttura di servizi decisamente migliori. È un trade-off che, in molte circostanze, contribuisce a migliorare la qualità della vita complessiva.

A tal proposito, la stessa Cgia Mestre invita a una lettura attenta e ponderata dei dati. L’articolo 53 della Costituzione italiana stabilisce chiaramente il principio della progressività fiscale: «Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva. Il sistema tributario è informato a criteri di progressività». Ciò significa che chi guadagna di più è tenuto a pagare una percentuale maggiore del proprio reddito in tasse.

Pertanto, nelle città dove l’IRPEF pro capite è più elevata, si trovano anche, per definizione, i redditi medi più alti. Questo non indica necessariamente una maggiore vessazione, quanto piuttosto il funzionamento di un sistema fiscale equo, che mira a redistribuire la ricchezza e a garantire servizi essenziali a tutti, finanziati in misura maggiore da chi ha maggiori disponibilità economiche.