Gli automobilisti la chiamano “strada killer” | La lista degli incidenti è infinita: chi la percorre si fa il segno della croce
Strada più pericolosa - Pexels - infoiva.com
Gli automobilisti la chiamano strada killer: in Italia c’è una strada dove la lista di incidenti è infinita davvero
Tra tutte le arterie italiane ce n’è una che mette più paura delle altre: chi la percorre spesso parla di “strada killer”, chi la conosce bene racconta di incroci pericolosi, sorpassi azzardati, traffico continuo. Prima di imboccarla c’è chi si fa davvero il segno della croce, perché sa che quel nastro d’asfalto ha visto troppi lampeggianti blu, troppi rilievi della stradale, troppi fiori lasciati sul guardrail.
Non è una piccola provinciale sperduta, ma una grande arteria nazionale, percorsa ogni giorno da migliaia di auto, camion e furgoni. In certi orari sembra un’autostrada, in altri una fila infinita di veicoli nervosi, pronti ad approfittare del primo varco per guadagnare qualche secondo. Gli ultimi dati di ACI e Istat raccontano una realtà durissima: lungo questa strada si registra, anno dopo anno, un numero di incidenti stradali che supera di gran lunga la media nazionale, tanto da farle conquistare il triste primato di una delle più pericolose d’Italia.
Chi la affronta sa che basta poco per finire nei guai: una distrazione, la pioggia, l’illuminazione non sempre perfetta, il sorpasso di chi ti arriva alle spalle troppo veloce. Non stupisce, quindi, che nel linguaggio degli automobilisti sia diventata la “strada killer” per eccellenza, quella che nessuno percorre a cuor leggero, soprattutto di notte o nei periodi di grande esodo.
La regina degli incidenti: qual è davvero la “strada killer” d’Italia
Dietro questo soprannome si nasconde un’arteria che attraversa mezza Penisola, correndo per chilometri accanto al mare, tagliando città, zone industriali e tratti densamente abitati. È la SS16 Adriatica, la strada che, secondo l’ultima analisi congiunta ACI-Istat, detiene il record di 1.238 incidenti all’anno, più di qualsiasi altra in Italia. Nessun’altra arteria, nemmeno le grandi autostrade, raggiunge numeri così alti in termini di sinistri registrati lungo il proprio tracciato.
La SS16 collega il Nord e il Sud passando per alcuni dei tratti costieri più trafficati del Paese: carreggiate spesso congestionate, continui svincoli, attraversamenti urbani, mezzi pesanti mescolati alle auto dei pendolari e dei turisti. È proprio questa miscela di traffico intenso, velocità e distrazioni a trasformarla, di fatto, nella “strada killer” che tanti automobilisti temono. Ogni giorno migliaia di persone la percorrono sapendo che, sulle statistiche, quella lingua d’asfalto vanta un bollettino di guerra: incidenti lievi, tamponamenti a catena, ma anche schianti gravi che finiscono in prima pagina.

Cosa fare se devi percorrerla: come sopravvivere alla “strada killer”
La prima regola, se devi affrontare la SS16 Adriatica, è dimenticare l’idea di “guadagnare tempo” a tutti i costi. Su una delle strade più pericolose d’Italia non è la fretta che ti salva, ma la capacità di mantenere sempre margini di sicurezza: distanza adeguata dal veicolo che precede, rispetto rigoroso dei limiti, attenzione massima agli ingressi laterali e alle corsie di accelerazione, dove spesso si concentrano manovre azzardate. Anche una semplice pioggia può trasformare il manto stradale in una trappola, soprattutto vicino agli svincoli più trafficati.
Gli esperti ricordano che conoscere i tratti più a rischio è già un modo per proteggersi: la classifica ACI-Istat individua non solo la SS16 Adriatica, ma anche altre arterie come l’A1 Milano-Roma-Napoli o la SS1 Aurelia tra le strade dove servono prudenza extra. Sapere di trovarsi su una “strada killer” non deve bloccare, ma ricordare che ogni sorpasso, ogni scelta di guida, ha un peso. Chi la percorre spesso si fa il segno della croce per scaramanzia; in realtà, il vero salvavita resta sempre lo stesso: guidare difensivo, occhi aperti e piedi leggeri sull’acceleratore, soprattutto su quei tratti dove le statistiche dicono che l’elenco degli incidenti sembra non finire mai.
