In Giappone lo chiamano “Kotatsu” | Con questo sistema si dimezzano le bollette: casa calda a costo (quasi) zero
Famiglia felice: bollette a zero (Canva) Infoiva.com
In Giappone lo chiamano Kotatsu: un sistema geniale per tenere la casa calda e alleggerire di molto le bollette.
Quando arriva l’inverno, la tentazione è sempre la stessa: alzare i termosifoni, accendere stufette e scaldare tutta la casa, anche le stanze dove non metti piede. Risultato? Ambienti sì più caldi, ma anche consumi alle stelle e bollette che fanno paura. In Giappone, invece, da decenni usano un sistema diverso: non scaldano tutto, scaldano “le persone” in un punto preciso della casa.
Questo metodo, diventato quasi un simbolo della vita domestica giapponese, punta su un calore mirato, raccolto, che mette al centro il soggiorno o un unico ambiente. Ci si riunisce tutti lì, si abbassa il riscaldamento generale e si concentra l’energia dove davvero serve. Il bello è che non si tratta di una tecnologia futuristica, ma di un oggetto semplice, alla portata di tutti, che permette di stare al caldo spendendo molto meno.
Non a caso, chi l’ha provato racconta di serate intere passate in quel punto della casa, con la sensazione di essere avvolti da una bolla di tepore, mentre il resto delle stanze resta solo tiepido. È proprio questo il trucco: smettere di scaldare metri quadri inutili e creare un angolo caldo in cui passare la maggior parte del tempo.
Cos’è davvero il kotatsu e come funziona
Il famoso kotatsu è, in pratica, un tavolino basso sotto cui viene montata una piccola resistenza elettrica. Sopra la struttura si appoggia una spessa coperta, e sopra ancora il ripiano del tavolo. Tu ti siedi intorno, infili gambe e piedi sotto la coperta e il calore resta intrappolato lì, creando una sorta di “mini stanza” caldissima sotto il tavolo, mentre la testa resta all’aria fresca. È un riscaldamento localizzato, concentrato sul corpo, invece che sul volume di tutta la stanza.
Il vantaggio è doppio: da un lato consumi molto meno rispetto a una stufa che deve portare a temperatura un intero ambiente, dall’altro il tepore è immediato e piacevolissimo. In salotto il kotatsu diventa il centro della casa: si legge, si guarda la TV, si cena veloce, si lavora al portatile, sempre con le gambe al caldo e con un assorbimento di energia ridotto rispetto ai classici sistemi di riscaldamento “a stanza intera”. E se la coperta è ben spessa, il calore resta intrappolato a lungo, anche dopo aver abbassato la potenza.

Perché fa risparmiare e come ispirarsi al modello giapponese
Il segreto del kotatsu è che ti “obbliga” a concentrare la vita domestica in un solo punto caldo, permettendoti di tenere il resto della casa a una temperatura più bassa. Meno metri cubi da riscaldare significa meno chilowattora consumati, e di conseguenza bollette più leggere. È l’opposto di ciò che facciamo di solito: non più termosifoni al massimo in ogni stanza, ma un’isola di calore dove tutti si ritrovano.
Se non vuoi importare un kotatsu autentico, puoi comunque ispirarti al concetto: un tavolino basso, una coperta spessa, una fonte di calore controllata e sicura (mai improvvisare con dispositivi non adatti!) e l’abitudine di vivere la casa soprattutto lì. L’idea è semplice: invece di rincorrere il caldo per tutta la casa, lo porti tu in un unico angolo e ci costruisci attorno le tue serate. Così il “trucco giapponese” diventa anche da noi un modo concreto per avere una casa calda con bollette quasi dimezzate, puntando sul comfort intelligente invece che sugli sprechi.
