Monete da 1 e 2 euro addio per sempre: hanno deciso di ritirarle in massa | Il motivo è allucinante

Monete da 1 e 2 euro addio per sempre: hanno deciso di ritirarle in massa | Il motivo è allucinante

Monete ritirate - Pexels - infoiva.com

Queste monete da 1 e 2 euro stanno per sparire dalla circolazione: la decisione è drastica e farà discutere a lungo.

Per anni abbiamo usato le monete da 1 e 2 euro senza nemmeno pensarci: cadono sul fondo delle tasche, si accumulano nei cassetti, si spendono al bar o al distributore automatico. Sono il simbolo del contante spicciolo, quello che completa un resto o risolve un piccolo pagamento quando la carta non basta. L’idea che possano essere dichiarate “vietate”, e tolte in massa dalla circolazione, sembra quasi una provocazione.

Eppure è esattamente ciò che sta accadendo in una nazione dell’Unione Europea, dove le autorità monetarie hanno deciso di intervenire in modo durissimo su una parte delle monete metalliche in circolazione. Non si parla solo di pochi pezzi isolati, ma di decine di migliaia di esemplari da ritirare, controllare, distruggere o trasformare. Una sorta di “pulizia” forzata del portamonete, con effetti molto concreti per chi, ogni giorno, usa ancora i contanti per pagare.

Al centro del provvedimento non c’è una nuova valuta o un cambio di conio generale, ma qualcosa di molto più sottile: la volontà di eliminare dal giro tutte le monete ritenute non idonee, senza possibilità di seconda vita alla cassa del supermercato o al bancomat.

Dove succede e quali monete diventano “vietate”

La stretta arriva dalla Spagna. Secondo quanto pubblicato nella Gazzetta Ufficiale dello Stato, sono stati individuati 26.175 esemplari non idonei alla circolazione tra tutti gli otto tagli di monete in euro: da 1, 2, 5, 10, 20 e 50 centesimi fino alle monete da 1 e 2 euro. Tutti questi pezzi devono essere ritirati e tolti dal mercato: non potranno più essere usati per acquistare beni o servizi, perché considerati fuori standard rispetto alle regole fissate per la valuta metallica.

L’ordinanza spagnola è molto chiara su quali monete diventano davvero “vietate”: sono quelle deteriorate, rovinate o contraffatte. In pratica, parliamo di pezzi con difetti visibili sul dritto o sul rovescio, monete deformate, illeggibili, consumate in modo anomalo oppure riconosciute come false. Una volta intercettate, queste monete vengono inviate alla Banca di Spagna, che le classifica e decide il loro destino: distruzione immediata per i falsi, demonetizzazione e recupero dei materiali per quelle solo danneggiate.

Monete 1 e 2 euro – Pexels – infoiva.com

Cosa succede alle monete ritirate e come possono tutelarsi i cittadini

La stessa normativa prevede che i principali enti che distribuiscono contante – banche, intermediari finanziari e soggetti autorizzati – debbano effettuare una valutazione obbligatoria delle monete che passano dai loro sportelli. Chi, tra i cittadini, si trova in tasca esemplari sospetti può rivolgersi ai canali indicati per farli esaminare: se risultano semplicemente deteriorati, sarà possibile recuperarne il controvalore; se invece vengono classificati come falsi, la moneta viene trattenuta e distrutta, senza rimborso.

I materiali ottenuti dalla demonetizzazione non finiscono nella spazzatura: la Direzione Generale del Tesoro e della Politica Finanziaria li utilizzerà per coniare nuove monete regolari, mentre la Banca di Spagna organizzerà apposite aste per la loro distribuzione, con il ricavato destinato alla Tesoreria Pubblica. Il risultato, per i cittadini, è chiaro: le monete da 1 e 2 euro “sbagliate” non avranno più alcuna possibilità di circolare in cassa o al mercato. Da un lato si garantisce più sicurezza contro i falsi, dall’altro chi si ritrova in mano pezzi fuori norma dovrà stare molto attento a farli controllare in tempo, se non vuole scoprire all’improvviso di avere nel portafoglio soldi che, per legge, non valgono più nulla.