Questo bonus ve lo scordate: ultim’ora, addio ufficiale dal 1º gennaio | Era il più atteso dagli italiani

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Bonus - Fonte canva-gopixa-Infoiva.com

Dal prossimo anno uno degli sconti più attesi dagli italiani sparirà e gli altri saranno tagliati: ecco tutte le informazioni.

Negli ultimi anni le famiglie italiane si sono abituate a fare i conti con i bonus casa: detrazioni per ristrutturare, cambiare gli infissi, rifare il bagno, acquistare mobili ed elettrodomestici risparmiando una fetta importante di imposte. Per molti, senza questi incentivi, alcuni lavori non sarebbero mai partiti. È nato così un vero e proprio “calendario dei bonus”, con scadenze, proroghe, corse dell’ultimo minuto per non perdere le agevolazioni più convenienti.

Ma ogni stagione dei bonus, prima o poi, arriva al giro di boa. La Legge di Bilancio ha tracciato una linea netta: dal 2026 il quadro delle agevolazioni per la casa cambierà profondamente, con un doppio impatto.

Da un lato la scomparsa dell’agevolazione più popolare legata agli arredi; dall’altro un taglio pesante alle detrazioni per i lavori di ristrutturazione e di efficientamento energetico. Chi sta programmando interventi in casa non potrà più permettersi di rimandare all’infinito.

Stop al bonus mobili dal 2026 e maxi taglio ai lavori in casa

Secondo quanto riportato dall’analisi de Il Sole 24 Ore, dal 1º gennaio 2026 il celebre bonus mobili ed elettrodomestici è destinato a fermarsi. Parliamo della detrazione Irpef che permetteva di recuperare il 50% delle spese sostenute per comprare arredi e grandi elettrodomestici destinati a un immobile in ristrutturazione, fino a un tetto di 5.000 euro. È l’agevolazione che ha accompagnato milioni di cantieri domestici, tanto da essere considerata uno dei bonus più attesi ogni anno, perché collegava direttamente i lavori all’acquisto del nuovo arredamento.

La “sforbiciata” non si ferma qui. Dal 2026, infatti, anche il bonus ristrutturazioni e l’ecobonus subiranno un ridimensionamento: la detrazione per i lavori sull’abitazione principale scenderà dal 50% al 36%, mentre per gli immobili diversi dalla prima casa il beneficio calerà al 30%. In pratica, la stessa spesa produrrà un risparmio fiscale decisamente inferiore rispetto al 2025. Ecco perché chi vuole “bloccare” le condizioni attuali è chiamato a chiudere i conti – e i bonifici – entro il 31 dicembre 2025, prima che il nuovo regime entri a pieno titolo in vigore.

Bonus ristrutturazione – Wikicommons – infoiva.com

Corsa ai cantieri e alle fatture: cosa cambia per le famiglie

Le conseguenze per chi ha in mente di mettere mano alla casa sono immediate. Chi rimanda i lavori al 2026, o decide di spostare più avanti gli acquisti di mobili ed elettrodomestici, dovrà mettere in conto di ricevere uno sconto fiscale più basso o, nel caso degli arredi, di non avere più alcuna agevolazione dedicata. Significa dover affrontare un esborso maggiore o ridimensionare progetti e priorità: dal rifacimento del soggiorno alla cucina nuova, passando per camerette e armadi, tutto diventa più pesante sul portafoglio senza il “paracadute” del bonus mobili.

Allo stesso tempo, il taglio alle detrazioni per ristrutturazione ed ecobonus rischia di frenare anche interventi strutturali come cappotti termici, nuovi serramenti, impianti più efficienti, rendendo meno conveniente investire sul risparmio energetico. Gli addetti ai lavori temono un rallentamento del settore e il possibile ritorno del lavoro in nero, con pagamenti fuori fattura per compensare la minore detrazione. Per le famiglie, invece, il messaggio è uno: se si vuole sfruttare ancora il pacchetto di agevolazioni nella forma attuale, bisogna programmare in fretta lavori, contratti e pagamenti. Dal 2026 il bonus più amato sparirà e gli altri saranno molto meno generosi: chi si muove tardi, si troverà a ristrutturare senza più il sostegno a cui si era abituato.