ZTL, scoperta la truffa del secolo | Non prendeva multe grazie a questa furbata: ma alla fine è stato beccato
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Un trucco per attraversare la ZTL senza lasciare tracce pareva perfetto, finché una mossa sbagliata lo ha fatto beccare.
Quando ci sono varchi controllati da telecamere e accessi regolati, c’è sempre chi prova a “sparire” per qualche secondo, giusto il tempo di passare.
Il problema è che la ZTL non perdona gli stratagemmi: basta un dettaglio fuori posto, e quello che doveva essere un risparmio diventa un caso molto più serio di una semplice multa.
In queste situazioni la tentazione è puntare tutto su un gesto rapido, quasi invisibile, che renda impossibile l’identificazione del veicolo. Ma se l’idea è pensata proprio per evitare il controllo, l’effetto può essere l’opposto: attirare l’attenzione di chi presidia l’area, con conseguenze che cambiano completamente prospettiva, tra sanzioni e responsabilità ben più pesanti.
La trovata che sembrava geniale e l’attimo in cui è crollata
È quello che è successo nel centro storico di Roma, come riportato da virgilio.it, dove un uomo ha provato a oltrepassare un varco ZTL con una Smart in una configurazione tutt’altro che casuale: il portellone posteriore era tenuto aperto in modo da coprire la targa e impedire alla telecamera di registrarla. Una soluzione elementare, ma costruita proprio per non lasciare prove del passaggio.
Gli agenti del I Gruppo Centro Storico della Polizia Locale, impegnati nei controlli nell’area del Tridente, hanno notato l’anomalia e hanno fermato l’auto poco dopo. Alla guida c’era un 37enne, che non è riuscito a giustificare in modo credibile perché stesse circolando così, in una zona sorvegliata e con un comportamento che, di fatto, mirava a eludere la rilevazione automatica del varco di via del Gambero.

Non è solo una “multa”: cosa scatta quando provi a ingannare i varchi
Il passaggio decisivo, in casi del genere, è che non si resta dentro una normale infrazione amministrativa. Dopo gli accertamenti è scattata una denuncia per truffa aggravata ai danni di un ente pubblico, oltre alle sanzioni per l’accesso non autorizzato in ZTL. Nel controllo è emersa anche un’altra violazione: l’uomo guidava senza cintura di sicurezza, aggravando ulteriormente il quadro.
La storia mostra quanto sia rischioso affidarsi alla “furbata” del momento: le ZTL sono sempre più presidiate e i controlli non si limitano alla telecamera, perché entrano in gioco verifiche e interventi sul posto. In pratica, cercare di non essere riconosciuti può trasformare un passaggio vietato in un problema molto più grande, con effetti immediati sul piano legale ed economico.
