Italia-Svizzera, quanto vale la guerra dei frontalieri?
La Lombardia è la regione che scambia di più e che ha il maggior numero di frontalieri
Il referendum che, nel Canton Ticino, ha visto prevalere quanti chiedono che sia data priorità ai residenti in Svizzera nell’assegnazione dei posti di lavoro, a scapito soprattutto dei frontalieri, sta rischiando di diventare un caso diplomatico.
Sono infatti oltre 60mila i frontalieri italiani che, ogni giorno, varcano il confine per andare a lavorare in Svizzera. A quanti volessero seguire le loro orme un domani, il 58% dei ticinesi ha di fatto detto stop.
La regione maggiormente esposta in questo senso e che vanta il maggior numero di frontalieri è la Lombardia. Ecco perché la Camera di commercio di Milano ha provato a calcolare quanto vale, attualmente, il rapporto commerciale tra la regione e lo Stato elvetico.
Secondo la CamCom milanese, gli scambi tra Lombardia e Svizzera valgono quasi 11 miliardi di euro all’anno, circa un terzo del totale nazionale (oltre 30 miliardi di euro). Un dato abbastanza stabile rispetto all’anno precedente (-1%)..
Milano è la protagonista lombarda degli scambi verso la Svizzera, con oltre sei miliardi di euro. Seconda è Monza con 1,2, seguita da Varese con 701 milioni e Como con 649 e un gran numero di frontalieri.
Metallurgia, tessile, elettronica e macchinari, sono i primi settori dell’export. L’import è invece per la maggior parte farmaceutico. I primi settori dell’export lombardo sono infatti i metalli di base e i prodotti in metallo (1,2 miliardi), seguiti da prodotti tessili, abbigliamento, pelli e accessori (836 milioni), computer, apparecchi elettronici e ottici (817 milioni), macchinari (591 milioni). L’import farmaceutico vale invece 1,1 miliardi. Al secondo posto ci sono computer e apparecchi elettronici (946 milioni).