Ecobonus e investimenti pubblici: questo ed altro nella manovra

Per far alzare il Pil, la manovra prevede, per i prossimi anni, un aumento graduale per gli investimenti pubblici

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Nessun cambiamento per le agevolazioni fiscali da parte della manovra, almeno per il momento, mentre l’ecobonus subirà alcune novità, estesi a più tipologie, come lavori su giardini condominiali e balconi, oppure la rimozione dell’amianto dai tetti. Le aliquote saranno rimodulate e differenziate considerando l’impatto in termini di emissione e risparmio energetico.

Il governo ha deciso inoltre di dimezzare le stime degli incassi della voluntary-bis per il 2017, passando da 1,6 miliardi inizialmente previsti a 850 milioni indicati nel documento.
L’opposto accade per gli investimenti pubblici, aumentati del 6,2%, ovvero di 2,4 miliardi di euro. Questo verrà particolarmente apprezzato, poiché arriverà a rendere la crescita più robusta e duratura.
Se finora la spinta al Pil è arrivata in gran parte dai consumi e nell’ultimo periodo anche dalla scommessa sugli investimenti privati di Industria 4.0, è sul lato pubblico che i numeri restano ancora negativi.

Nel primo trimestre, infatti, gli investimenti delle amministrazioni pubbliche sono diminuiti del 3,8%, ma l’obiettivo rimane quello di chiudere a +0,4%, per poi arrivare al 2018 con una crescita del 6,2%.

In questo modo, gli investimenti e i contributi in conto capitale nel 2018 aumenteranno di 2,4 miliardi di euro, lo 0,14% del Pil.
Le risorse per gli investimenti pubblici sono destinate ad aumentare a partire dal 2018 ma soprattutto nel biennio 2019-2020, per rendere le infrastrutture italiane ancora più moderne, efficienti e sostenibili ma anche per potenziare le attività di ricerca e sviluppo.

In attesa che ciò si compia, la Commissione europea ha inviato una certificazione dei miglioramenti, poiché, come ha commentato il vicepresidente Valdis DombrovkisL’Italia ci ha notificato i cambiamenti del Def, l’aggiornamento delle previsioni che vedono una migliore crescita e migliori dati sull’occupazione, un aggiustamento di bilancio di 0,3% che corrisponde a un deficit nominale di 1,6%”.

Vera MORETTI