Imprese italiane investono in digitalizzazione
La digitalizzazione delle imprese si rende sempre più necessaria, sia per essere sempre più competitive, sia per restare al passo con l’Ue
Per quanto riguarda il triennio 2014-2016, le imprese hanno deciso di convogliare il proprio capitale nell’investimento soprattutto di beni e servizi digitali, elementi considerati sempre più indispensabili ed in grado di fare davvero la differenza, in particolare quando la concorrenza è spietata.
Andando nel dettaglio, più o meno la metà delle imprese con almeno 10 addetti, e precisamente il 44,9%, ha adottato tecnologie relative alla sicurezza informatica, mentre un buon 27,9% ha investito per gli acquisti in beni e servizi legati a applicazioni web o app, il 18,4% per i social media, il 16,1% per il cloud computing, l’11,4% per le vendite online e il 9,9% nell’area internet delle cose.
Più selettivi gli investimenti in tecnologie relative ai big data (4,9%), robotica (3,5%), stampa 3D (2,7%) e realtà aumentata e realtà virtuale (1,3%).
C’è una marcata consapevolezza sull’importanza delle vendite online, tanto che ben un’impresa su quattro le riconosce come fattore in grado di migliorare la propria competitività, e di conseguenza la propria produttività.
- In relazione alle diverse tecnologie si osservano le seguenti accentuazioni:
sicurezza informatica: agenzie di viaggio (71,9%), Telecomunicazioni (66,5%), informatica (65,3%) e fabbricazione computer e prodotti elettronica (64,4%); - applicazioni web e app: attività editoriali (67,2%), agenzie di viaggio (58,7%), informatica (56,7%), telecomunicazioni (55,6%);
- internet delle cose: telecomunicazioni (28,1%), imprese multimediali (Attività di produzione cinematografica, di video e di programmi televisivi, di registrazioni musicali e sonore), produzione di computer e prodotti di elettronica (24,2%) e informatica (18,6%);
- social media: alloggio (52,1%), attività editoriali (49,4%), agenzie di viaggio (48,4%);
- cloud computing: telecomunicazioni (59,7%), informatica (55,9%), attività editoriali (50,1%);
- vendite on line: attività editoriali (57,3%), alloggio (56,5%), agenzie di viaggio (36,8%);
- internet delle cose: telecomunicazioni (28,1%), imprese multimediali (24,2%), computer e prodotti elettronica (23,2%);
- big data: telecomunicazioni (23,2%), attività editoriali (21,0%), informatica (17,0%), trasporto (10,0%);
- robotica: in generale nel manifatturiero si osserva un sostanziale raddoppio (7,1%) rispetto alla media della quota imprese che investono in robot, con quote più elevate per Mezzi trasporto (20,3%), Petrolchimica (11,8%), Metallurgia e prodotti metallo (9,8%) e apparecchiature elettriche (9,4%) e computer e prodotti di elettronica (8,6%);
- stampa 3D: anche per questa tecnologia nel manifatturiero raddoppia (5,0%) rispetto alla media la quota di imprese che investono, con una maggiore accentuazione per computer e prodotti elettrica (19,5%), apparecchiature elettriche (9,5%), mezzi di trasporto (8,9%) e altre manifatturiere (6,3%);
- realtà aumentata e virtuale: tecnologia più diffusa tra imprese multimediali (12%), informatica (6,1%) e telecomunicazioni (4,9%).
Ciò che principalmente spinge le imprese verso la digitalizzazione sono le agevolazioni, i finanziamenti e gli incentivi fiscali, indicati dal 45,8% degli intervistati.
Il secondo fattore di sviluppo indicato dalle imprese riguarda le infrastrutture e le connessioni in banda ultra larga (indicato dal 33,4%). In questo caso, però, siamo ancora lontani dal riempire il gap fortemente presente. La banda larga, infatti, viene utilizzata dal 15,2% delle imprese, che rappresentano meno della metà delle imprese dell’Unione europea, a quota 31,7%.
Altri fattori determinanti sono la strategia aziendale di digitalizzazione (indicato dal 16,6% delle imprese), l’inserimento o sviluppo di nuove competenze digitali (12,6%), una maggiore capacità della Pubblica Amministrazione di promuovere iniziative digitali (10,6%) e la capacità delle imprese di fare rete (8,4%).
Vera MORETTI