Cosa farà il docente esperto? Questa misura sta già creando una certa curiosità e apprensione, infatti non sono ancora ben chiari i contorni di questo particolare profilo professionale. Cerchiamo di capire quanto finora sembra essere plausibile, sebbene i dubbi siano davvero tanti.
Il ruolo del docente esperto: quali mansioni in più dovrà svolgere?
Il docente esperto è stato introdotto nel decreto Aiuti Bis, articolo 38. Ad oggi si conosce in misura più o meno chiara il percorso formativo.
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Conosciamo la retribuzione che dovrebbe essere su base annuale di 5.650 euro lordi, 15% del trattamento stipendiale, da corrispondere su base mensile in misura di 400 euro, ricordiamo però che sarà applicata la tassazione. È risaputo anche che chi assume tale ruolo in un istituto dovrà permanervi per almeno 3 anni, ma cosa farà il docente esperto? Questo in realtà ancora non è dato sapere con certezza.
La prima cosa da sottolineare che questa è la prima volta che si tenta di differenziare la retribuzione degli insegnanti, sebbene vi siano stati diversi tentativi tutti andati male. A dire il vero anche a questo giro non vi è alcuna certezza, infatti il Pd e Italia dei Valori hanno già chiesto l’eliminazione della norma in oggetto e con il voto alle porte molte cose potrebbero effettivamente cambiare.
Il docente esperto non avrà nuove e diverse funzioni
Cosa farà il docente esperto? Da quanto emerge nulla di più degli altri docenti, ma semplicemente viene premiato per la sua formazione aggiuntiva rispetto agli altri insegnanti. La formazione sarà specifica e cioè vertente su nuove tecnologie, inclusione in particolare per gli alunni disabili e quindi semplicemente il docente esperto potrebbe trasmettere maggiori conoscenze rispetto ad altri e ciò deve essere premiato. La lettera del testo dice: la qualifica di docente esperto non comporta nuove o diverse funzioni oltre a quelle dell’insegnamento. Il docente esperto dovrebbe supportare il miglioramento dell’offerta formativa complessiva.
Non manca chi in realtà lega questa figura al decreto legge 36 che prevede formazione e aggiornamento permanente con attività di :
- formazione;
- tutoraggio;
- guida allo sviluppo delle potenzialità degli studenti;
- sostegno ai processi di innovazione didattica.
Si deve però dire che questa sorta di estensione è una libera interpretazione visto ciò che l’articolo 38 del decreto Aiuti Bis invece dice che tale figura professionale in nulla si differenzierà, se non nella formazione, dagli altri docenti.
Il docente esperto apre un ulteriore problema, cioè tutti i docenti potrebbero seguire questo percorso formativo e quindi avere tali maggiori capacità, ma poi perché alcuni, a parità di funzioni, dovrebbero non ricevere questo bonus economico? Questo è il principale motivo per il quale anche i sindacati chiedono lo stralcio di questa norma optando invece per un adeguamento stipendiale per tutti i docenti in considerazione anche del fatto che le retribuzioni degli insegnanti sono tra le più basse d’Europa.