Il job-hopping è la capacità di un lavoratore di saltare da un’occupazione ad un’altra, sempre più in uso tra gli italiani, ecco in cosa consiste.
job-hopping, cosa vuol dire?
Gli italiani stanno sempre più abbandonando il “concetto di posto fisso” per abbracciare una mentalità più aperta. Sono finiti i tempi in cui i posti più scelti erano quelli statali o comunali. Un posto di lavoro, sempre lo stesso, per tutta la carriera lavorativa del dipendente. Ma oggi le cose stanno sempre più cambiando, adottando un’ottica più flessibile. Gli americani lo sanno bene, e sono decisamente propensi a cambi continui di lavoro. Una moda che contagiando anche gli italiani.
Il termine Job Hopping descrive la tendenza piuttosto recente a “saltare” da un impiego all’altro. Si tratta di una rivoluzione culturale del mercato del lavoro che anche questa volte è al 100% made in America. Un modo di pensare al lavoro davvero rivoluzionario, ma ci sono settori che sono più predisposti a questi movimenti.
Chi sono i job- hopping italiani?
In Italia il cambio frequente di lavoro riguarda un milione di lavoratori, circa il 6% del totale. A rivelarlo è uno studio Ranstad per Il Sole 24 Ore. A saltare da un’occupazione all’altra sono soprattutto i Millennials sempre in cerca di nuove esperienze professionali. Secondo lo studio sono soprattutto coloro che sono nati tra il 1981 e il 1995 e i professionisti del digitale.
Il job-hopping infatti è tipico di coloro che svolgono lavori di nicchia o legati al mondo dei professionisti elettronici o informatici. I motivi per cui si fa è senza dubbio, il miglioramento della propria condizione economica. E così di “salto” in “Salto” non solo migliorano la propria retribuzione, ma anche accrescono il proprio bagaglio culturale e di esperienze. Anche le aziende che li assumono sono di solito società che vogliono investire, ma per farlo hanno bisogno di pagare di più, per attirare questi geni tecnologici.
Ma quanti sono i lavoratori salterini?
Nel 2021 i job hoppers sono stati più di 900 mila, in diminuzione sia rispetto al 2015 (quando erano circa 850mila), che al 2011, quando erano più di un milione. La tendenza del job hopping nel 2022 si è nuovamente indirizzata verso l’alto. Si ricorda che sono lavoratori che decidono volontariamente di dare le dimissioni nell’azienda in cui lavorano per essere assunti altrove.
E’ anche vero che al crescere dell’età del lavoratore, diminuisce la voglia di saltare da un impiego all’altro. Magari perché più si matura più la stabilità è ricercata. Inoltre gli uomini sono più jumper delle donne, del resto il mercato del lavoro per le donne è sempre un pò più ostico. Bene se dovessimo tracciare il profilo del job hoppers le caratteristiche sono: uomo, giovane, lavoratore nel settore tecnologico o informatico e con molta creatività.