Incredibile ma vero: approvato il Coprifuoco per i ristoranti | Dopo quest’ora non puoi bere neanche un goccio d’acqua

Ristoranti - pexels - infoiva
Sembra incredibile ma è vero: esiste un vero e proprio coprifuoco che i ristoranti saranno tenuti a seguire. Ecco di che si tratta
Non è più consentito andare al ristorante oltre una certa ora. Questa è una novità che rischia di condizionare la vita di milioni di persone. Sembra inverosimile ma è tutto vero ed ora se ne capirà il motivo.
Non è consentito ad alcun governo di stabilire per legge gli orari di apertura e di chiusura dei locali, ristoranti o bar che siano, né tanto meno fissare un giorno di riposo che valga per tutti indistintamente.
Sono i titolari dei locali stessi a decidere se e quando chiudere, sempre e comunque. Detto questo ciò che è accaduto qualche giorno fa in Spagna deve servire da monito e da avvertimento per tutti coloro che amano gustare deliziosi piatti preparati da chef stellati o giù di lì.
In questo caso è stato un ristoratore ad aver perso la pazienza e a compiere un gesto che forse è destinato a riscrivere le regole del rapporto tra ristoratori e clienti. Ammesso e non concesso che tale gesto venga compreso e apprezzato da tutti.
Ristoranti, arriva il ‘coprifuoco’: ma non è come sembra
La pazienza dei ristoratori, già messa a dura prova da orari inflessibili e richieste spesso fuori luogo, è balzata agli onori della cronaca. Questa volta la scena si sposta in Spagna, dove un titolare di un ristorante ha fermamente rifiutato di accogliere un gruppo di ben 40 persone che si sono presentate al locale pretendendo di cenare all’orario di chiusura. L’episodio, raccontato dallo stesso ristoratore sui social media, ha scatenato un’ondata di commenti e solidarietà da parte di colleghi e utenti del web.
Secondo il racconto del ristoratore il numeroso gruppo è arrivato al locale in prossimità dell’orario di chiusura previsto, le 17.30. Nonostante l’evidente disagio che avrebbe comportato dover riaprire la cucina e servire un numero così elevato di persone a fine servizio, il gruppo avrebbe insistito per poter cenare. La risposta del titolare è stata un netto rifiuto, motivato dalla necessità di rispettare gli orari di lavoro del personale e di garantire un adeguato riposo dopo una lunga giornata di lavoro.
Ristoranti, un rifiuto categorico: tutti i dettagli
Il post del ristoratore ha rapidamente fatto il giro dei social media, raccogliendo migliaia di commenti e condivisioni. La stragrande maggioranza degli utenti si è schierata dalla parte del titolare, esprimendo solidarietà per la sua decisione e condannando l’atteggiamento del gruppo di 40 persone, giudicato irrispettoso e privo di considerazione per il lavoro altrui. Molti ristoratori hanno condiviso esperienze simili, raccontando di clienti che si presentano a orari improponibili, pretendendo lo stesso trattamento di chi arriva durante l’orario di apertura.
L’episodio spagnolo ripropone un tema delicato: il bilanciamento tra il diritto di un cliente di usufruire di un servizio e il diritto di un lavoratore al riposo e al rispetto degli orari stabiliti. Se da un lato è comprensibile il desiderio di un gruppo numeroso di cenare insieme, dall’altro è altrettanto legittima la decisione di un ristoratore di non poter accogliere clienti fuori orario, soprattutto se ciò comporta un significativo disagio per il personale.