“Il canone RAI non bastava?” | Ufficiale: altri 150 euro di tassa televisiva, raccomandata in arrivo

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Una tv spenta (pexels) infoiva.com

Nell’epoca delle grandi spese e dell’inflazione, non poteva mancare anche la Rai a metterci il suo. Attento a cosa paghi.

Per moltissimi italiani, la televisione non è solo un elettrodomestico. È una finestra sul mondo, una compagna di vita, una maestra che ha insegnato più di quanto si possa immaginare. Negli anni del boom economico, è stata infatti fondamentale per l’alfabetizzazione del paese.

Programmi come “Non è mai troppo tardi”, condotto dal maestro Manzi, hanno aiutato migliaia di adulti a leggere e scrivere, comodamente dal divano di casa. La TV ha raccontato l’Italia che cambiava, l’Italia che lavorava, sognava, litigava. Mike Bongiorno ha portato il quiz in salotto, facendo cultura popolare.

Raffaella Carrà ha messo ritmo, ironia e sensualità in prima serata, portando per la prima volta un modello di femminilità diverso, possibile. Pippo Baudo ha lanciato decine di volti famosi. Insomma, per intere generazioni, la TV è stata una vera e propria abitudine quotidiana, un punto fermo. Ora è diventata più un peso che altro.

RAI, Mediaset e il canone

Oggi la RAI ha un’avversaria storica: Mediaset. Le due si spartiscono il palinsesto da decenni, tra Sanremo e il Grande Fratello. Ma se da una parte c’è il servizio pubblico, dall’altra c’è l’intrattenimento commerciale. E proprio per sostenere la RAI, esiste il canone da pagare.

Una tassa discussa, diventata obbligatoria anzitempo, ma che si è evoluta con il governo Renzi: ora si paga direttamente nella bolletta della luce, in automatico. Basta avere un televisore per essere nel mirino. Una scelta per combattere gli evasori, ma anche un provvedimento dai contorni troppo grigi. Ma le novità non finiscono qui.

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Persone che guardano la tv (pexels) infoiva.com

La nuova tassa per la tv

Brocardi.it ha diffuso l’allarmante notizia. Negli ultimi mesi, si parla di un’altra spesa legata alla televisione. O meglio, a un certo modo di guardarla. Parliamo della multa per chi usa l’IPTV o altri sistemi illegali per vedere contenuti in streaming. Altro che canone: qui si rischia una sanzione vera e propria. In una maxi-operazione condotta da Guardia di Finanza, Agcom, Lega Serie A e diverse Procure, sono stati individuati 2000 utenti in tutta Italia. Gente comune, pizzicata grazie agli IP e ai pagamenti online.

Le multe partono da 150 euro ma possono arrivare fino a 5000. Per la prima volta vengono colpiti anche gli utenti che si servono di questi servizi paralleli. E non si salva nemmeno chi ha smesso: i controlli risalgono anche agli anni passati. Ma come mai ci si affida a questi strumenti? A quanto pare, i costi dei servizi sono diventati troppo proibitivi. Oggi per vedere tutto il calcio, ad esempio, bisogna avere DAZN, Sky, Prime e simili. Non tutti possono permetterselo, e così si cercano scorciatoie. Ma adesso quelle scorciatoie costano care.