INPS, ecco la Gratifica di Età: 275 euro al mese se sei nato in questi anni | Più soldi = più rispetto

Arriva una gratifica di 275 euro per molti cittadini - Infoiva - Infoiva.com
In arrivo ulteriori bonus per tutti i cittadini che hanno compiuto una determinata età. La cifra versata corrisponde a circa 275 euro
L’avvicinarsi della stagione estiva coincide in molti casi con l’approvazione di nuovi bonus o con la conferma di quelli già in essere. A beneficiare di misure ‘ad hoc’ prese dai Governi in quel momento in carica sono però solo alcune categorie di cittadini.
In genere i destinatari di tali provvedimenti sono lavoratori e/o pensionati che appartengono alle fasce più deboli e meno garantite, dunque i percettori dei redditi più bassi. Nel caso in questione si tratta di una conferma.
L’esecutivo ha infatti rinnovato ancora una volta uno dei bonus più vecchi, risalente al periodo in cui l’ex vicesegretario della Lega Roberto Maroni, scomparso nel 2022, occupava il ruolo di Ministro del Lavoro.
Il riferimento temporale è ai primi anni 2000 e da allora il mercato del lavoro è cambiato radicalmente. Il cosiddetto ‘Bonus Maroni‘ però è più attivo e attuale che mai, pur con qualche inevitabile modifica apportata nel corso del tempo.
Inps, il rinnovo è garantito: soldi in più
Infatti il provvedimento che porta il nome dell’ex braccio destro di Umberto Bossi è stato rinnovato anche per il 2025, offrendo un’interessante opportunità economica ai lavoratori che, pur avendo già maturato i requisiti per la pensione anticipata, scelgono di non ritirarsi e di continuare a lavorare. Questa misura mira a incentivare la permanenza attiva nel mondo del lavoro, con benefici sia per i lavoratori stessi che per il sistema previdenziale.
La ratio che ispira questo vecchio provvedimento è tanto semplice quanto vantaggiosa: il lavoratore che decide di non accedere alla pensione anticipata nonostante ne abbia i requisiti, ad esempio un certo numero di anni di contributi maturati indipendentemente dall’età anagrafica, ha la possibilità di ricevere in busta paga la quota dei contributi previdenziali che altrimenti verrebbero versati all’INPS dal datore di lavoro.
La cifra è di tutto rispetto, i lavoratori esultano
Si tratta in sostanza di una decontribuzione previdenziale a favore del lavoratore. Normalmente una parte della retribuzione lorda (circa il 33% per i lavoratori dipendenti, con una quota a carico del datore di lavoro e una a carico del dipendente) viene versata all’INPS per alimentare la futura pensione. Con il “Bonus Maroni” invece la quota dei contributi a carico del datore di lavoro (circa il 23,81% della retribuzione lorda imponibile) che si riferisce al periodo in cui il lavoratore avrebbe già potuto pensionarsi, viene dirottata direttamente al lavoratore, aumentando significativamente il suo netto in busta paga.
Questo significa che pur continuando a maturare contributi per la pensione di vecchiaia il lavoratore vedrà il proprio stipendio netto incrementarsi notevolmente. La scelta di accedere al bonus comporta una rinuncia implicita all’accredito di quei contributi specifici per la pensione anticipata, ma si traduce in un beneficio economico immediato e tangibile. Per fare un esempio concreto su uno stipendio di 3.000 euro lordi il taglio della quota contributiva garantirà un risparmio di 275,40 euro.