Bollo auto, è finita davvero: morta per sempre la tassa più odiosa d’Italia | Quei soldi rimangono nel tuo portafogli

Bollo auto (infoiva.com)
La tassa più odiata dagli italiani è stata sconfitta. Scopri tutto quel che c’è da sapere in questo articolo.
L’automobile è da sempre un simbolo di libertà e indipendenza, ma è anche uno dei beni più tassati in assoluto. Oltre al costo d’acquisto, carburante, manutenzione e assicurazione, i proprietari devono fare i conti con il bollo auto, un’imposta sul possesso, percepita spesso come ingiusta.
Non ha legame con l’utilizzo reale del veicolo: si paga anche se l’auto resta ferma in garage. Nel tempo, il bollo è diventato sinonimo di vessazione. Viene gestito su base regionale e le tariffe variano da zona a zona, ma la sensazione di pagarlo inutilmente è trasversale. Il paradosso? Più l’auto è potente, più si paga, anche se si usa poco.
E l’elettrico, pur incentivato in fase d’acquisto, non è sempre escluso da questa imposta, almeno dopo i primi anni. Molti automobilisti infatti sperano da tempo in una riforma, o meglio, nella sua abolizione. In un paese dove l’auto è spesso l’unico mezzo per spostarsi, specie in zone non servite da trasporto pubblico, il bollo sembra una punizione.
Tasse e tasse da pagare
Il bollo auto non è una contribuzione, ma un prelievo fisso che pesa, anno dopo anno, sul bilancio familiare. A rendere ancora più complicata la vita dell’automobilista c’è l’universo parallelo della burocrazia legata alla patente. Esami, rinnovi, visite mediche e pratiche amministrative sono passaggi obbligati per chi guida.
Non va meglio sul fronte assicurazioni: tra RCA, coperture accessorie e polizze temporanee, il portafoglio viene alleggerito in modo costante, spesso senza reali alternative. Adesso però, sembrerebbe ci sia aria di cambiamento.
Niente bollo auto da pagare: ecco i fortunati
Esiste però una zona grigia dove il bollo non si paga, ed è più ampia di quanto si pensi. Sono previste infatti esenzioni totali per le persone con disabilità, a condizione che il veicolo sia adattato e rispetti determinati limiti di cilindrata: massimo 2000 cm cubici per i motori a benzina, 2800 cm cubici per i diesel. Ma non finisce qui: in alcuni casi l’esenzione si applica anche senza adattamenti.
Rientrano nell’agevolazione quattro categorie: chi ha disabilità psichiche o mentali con indennità di accompagnamento; persone cieche e sorde con invalidità certificata; chi ha gravi problemi di deambulazione o è amputato. Infine chi ha ridotta mobilità motoria con patente speciale e veicolo adattato. In tutti questi casi, il bollo non è dovuto. Un sollievo concreto, anche se spesso poco conosciuto.