Ci dispiace, per quest’anno hai sforato | INPS BLOCCA LE 104: fondi congelati fino al 31 dicembre 2025

L’INPS si riconferma una potente avversaria quando si tratta di riscuotere denaro dallo stato. Scopri cosa succede.
La Legge 104 del 1992 rappresenta uno dei capisaldi della normativa italiana in materia di assistenza, integrazione sociale e diritti delle persone con disabilità. Nata con l’intento di riconoscere dignità e sostegno alle famiglie che si prendono cura di soggetti fragili, ha stabilito una cornice di diritti, permessi retribuiti e tutele lavorative.
La misura è accessibile a lavoratori dipendenti, familiari conviventi o comunque prossimi, che prestano assistenza continuativa come caregiver. Nel tempo però il dispositivo normativo si è evoluto per rispondere alle trasformazioni della società e delle sue esigenze, includendo anche congedi straordinari.
Tuttavia, la fruizione di questi diritti è subordinata a una serie di requisiti specifici, sia medici che amministrativi, che impongono controlli e verifiche da parte dell’INPS. Non si tratta, dunque, di una concessione automatica, ma di un sostegno vincolato a circostanze oggettive e documentabili. Ma adesso tutto potrebbe cambiare.
Truffe per la 104
Negli ultimi anni, purtroppo, sono emersi numerosi casi di utilizzo improprio dei permessi previsti dalla legge 104. Episodi di lavoratori che si assentano dal lavoro con la motivazione di assistere un familiare, salvo poi essere sorpresi in attività non compatibili con la condizione dichiarata.
La cronaca ha riportato casi eclatanti di comportamenti che generano un danno doppio. Da un lato, sottraggono risorse a chi ne ha effettivamente bisogno; dall’altro, minano la credibilità della misura, esponendola a un clima di sospetto e restrizione. L’INPS ha progressivamente rafforzato i meccanismi di controllo. Fino al blocco.
Blocco della 104 in questi frangenti
La 104 è a rischio. Informazioneoggi.it ha diffuso le informazioni in merito. Il tutto riguarda il congedo straordinario per la legge 104, sempre soggetto a un tetto massimo di accredito dei contributi figurativi. Questo viene ricalcolato dall’INPS annualmente. Con l’ultima circolare, è stato stabilito però che per l’anno in corso il limite retributivo è di 53.038 euro annui. Questo equivale a 3.900 euro lordi mensili, con un massimo giornaliero di 125 euro.
Il superamento di questa soglia comporta lo stop automatico all’erogazione dell’indennità e il congelamento dei fondi fino al 31 dicembre 2025. Ne consegue anche un effetto penalizzante sul piano previdenziale, poiché la contribuzione accreditata in questo periodo risulta inferiore a quella maturata con la normale attività lavorativa. Il montante contributivo ne esce ridimensionato, influenzando negativamente l’assegno pensionistico futuro. Si consiglia di verificare, tramite i canali INPS, la correttezza del calcolo della contribuzione figurativa, anche in relazione alla legge sul congedo straordinario.