Queste creme solari sono peggio dell’olio motore: fai solo danno alla tua povera pelle | Non le comprare mai

Non tutte le creme solari sono efficaci - Depositphotos - Infoiva.com
Con l’arrivo dell’estate e delle vacanze al mare le creme solari diventano essenziali. Non tutte però hanno le qualità per proteggere la pelle
L’estate invita tutti a trascorrere il maggior tempo possibile in spiaggia per prendere la tintarella. Prima di stendersi sui teli da mare lasciandoci cullare dai raggi ultravioletti è tassativo proteggere la nostra pelle dagli effetti particolarmente dannosi del sole.
Da questo punto di vista le creme solari sono un alleato indispensabile per proteggere la nostra pelle dai raggi U. Bisogna però avere piena consapevolezza che non tutte sono uguali, soprattutto quando si parla di impatto ambientale.
Un nuovo test condotto nel 2023 ha analizzato 14 creme solari con fattore di protezione 50 e 50+, concentrandosi su un aspetto cruciale spesso trascurato: la presenza di filtri UV controversi e pericolosi per l’ambiente.
È importante sottolineare che questo studio non ha valutato l’efficacia nel proteggere la pelle dai raggi dannosi, ma si è focalizzato solo ed esclusivamente sulla sostenibilità delle formulazioni.
Non tutte le creme solari sono uguali, ecco i motivi
I risultati di questa ricerca rivelano come alcuni ingredienti, pur efficaci nella schermatura solare, possano avere un impatto negativo significativo sugli ecosistemi marini, in particolare sulle barriere coralline, e sulla biodiversità acquatica. La consapevolezza su questo fronte è in crescita, spingendo consumatori e produttori verso scelte più responsabili.
Il test ha identificato diversi filtri UV chimici come problematici per l’ambiente. Tra i più citati e problematici figurano l’ossibenzone (benzophenone-3), altamente dannoso per i coralli, può causare sbiancamento e alterare il loro DNA. Poi occhio all’octinoxate che contribuisce allo sbiancamento dei coralli e può influenzare la vita marina. Infine è meglio evitare l’octocrilene e gli arcinoti parabeni, usati come conservanti e noti per avere effetti negativi sull’ambiente. Attenzione anche alle particelle microplastiche che danneggiano la fauna marina
Il consiglio sull’utilizzo delle creme solari è chiarissimo
La classifica ha evidenziato come alcune delle creme solari più diffuse contengano ancora questi ingredienti. Anche se i nomi specifici dei prodotti peggiori non sono stati resi noti, è fondamentale che i consumatori imparino a leggere le etichette e a riconoscere queste sostanze. Per fare una scelta più consapevole si consiglia di optare per creme solari a base di ossido di zinco non nano e biossido di titanio non nano. Questi filtri creano una barriera fisica che riflette i raggi UV e sono generalmente considerati più sicuri per l’ambiente marino.
È poi preferibile cercare creme che si dissolvono senza lasciare residui dannosi. La scelta di una crema solare non è più solo una questione di protezione della pelle, ma anche di responsabilità ambientale. Optare per prodotti “amici” degli oceani è un piccolo gesto che può fare una grande differenza per la salute del nostro pianeta.