Codice fiscale, da oggi bisogna pagare 60€ di canone per tenerlo attivo | Un furto legalizzato

Tessera sanitaria (wiki commons) infoiva.com
Il codice fiscale è uno degli elementi più importanti dei documenti personali. Adesso però lo devi pagare per sempre.
Tutti lo abbiamo in tasca, ma pochi sanno davvero cos’è: il codice fiscale. Una sequenza alfanumerica apparentemente casuale, ma che racconta chi sei: nome, cognome, data e luogo di nascita, il tutto incastrato in 16 caratteri. In Italia è fondamentale.
Serve per accedere a qualsiasi servizio pubblico, per iscriversi all’università, aprire un conto corrente, firmare un contratto di lavoro o di affitto. È il tuo codice identificativo all’interno della macchina amministrativa dello stato. Nasce nel 1973 come strumento per snellire le pratiche fiscali e identificare con precisione ogni cittadino.
Col tempo è diventato una sorta di passaporto interno, usato ovunque. Chi non ce l’ha, semplicemente, non esiste per lo stato. È gratuito, viene emesso dall’Agenzia delle Entrate, ed è automatico per tutti i cittadini italiani. Almeno in teoria. Perché in pratica, il percorso per ottenerlo o mantenerlo attivo in alcuni casi, può trasformarsi in incubo.
La burocrazia italiana a confronto
L’Italia non è famosa per la sua snellezza burocratica. Anzi, ogni anno centinaia di persone si perdono tra documenti da scaricare, code infinite, uffici chiusi, sportelli informatizzati che non funzionano. Eppure, il codice fiscale non è un’esclusiva italiana.
In altri paesi esistono equivalenti: negli Stati Uniti c’è il Social Security Number, in Spagna il NIE. Ma in molti casi si tratta di numeri attribuiti solo a chi lavora o riceve benefici sociali, non a tutti i cittadini indiscriminatamente. Il codice fiscale italiano, invece, è onnipresente e indispensabile in ogni aspetto della vita.
Codice fiscale a 60 euro
Sta circolando la voce secondo cui da oggi bisogna pagare 60 euro all’anno per mantenere attivo il proprio codice fiscale. Ma la verità è un’altra. Nessun ente pubblico ha introdotto una tassa ufficiale sul codice fiscale: la cifra esiste, ma non riguarda i cittadini italiani in regola. Succede quando ci si rivolge ad agenzie private, soprattutto online, che si offrono di richiedere il codice fiscale per conto terzi.
È il caso di RomaExpress, una delle tante agenzie che si propongono di ottenere il codice per stranieri che devono venire in Italia per lavoro, studio o turismo. Chi è all’estero e ha bisogno del codice fiscale prima di mettere piede nel Belpaese spesso si affida a questi servizi, che ovviamente non sono gratuiti. Il costo può variare tra i 50 e i 90 euro e include la compilazione dei moduli, la trasmissione all’Agenzia delle Entrate e la spedizione fisica del documento. Quindi sì, si può pagare 60 euro per avere o “tenere attivo” un codice fiscale, ma solo se si decide di delegare a un intermediario.