Questo è il brutto anatroccolo siciliano: l’unico comune italiano con 0 abitanti | Un vero pugno nell’occhio

Un borgo disabitato (pexels) infoiva.com
La Sicilia è stupenda, ma hai visitato proprio tutte le sue città? A quanto pare ce n’è una che distrugge l’idillio.
Sicilia: la più grande isola del Mediterraneo, incastonata tra Africa ed Europa, tra le onde del Tirreno. È una terra che sembra sospesa tra il mito e la realtà, tra l’Etna che fuma e i templi greci che sfidano i secoli.
Geograficamente è parte integrante del territorio italiano, ma per molti siciliani rappresenta quasi un mondo a sé, con la sua storia, le sue lingue, i suoi ritmi. Dal punto di vista astronomico, è invece una delle regioni italiane più esposte alla luce solare, con giornate lunghe e dorate che durano fino a tarda sera.
Politicamente, è una regione che gode di ampie autonomie, così come per quanto riguarda la lingua, sebbene non al pari della sua sorella Sardegna. Eppure, anche in questa terra di meraviglie si nasconde una ferita aperta, un luogo che nessuno vuole vedere. Eppure, in molti viaggiano alla sua volta.
L’estate siciliana
Durante l’estate in Sicilia, si superano spesso i 40 gradi all’ombra, con picchi da record nelle zone interne. Eppure, il turismo non si ferma mai. Le spiagge di San Vito, Mondello e Marina di Ragusa si riempiono, gli aeroporti lavorano a pieno regime, e i borghi costieri si trasformano in piccoli villaggi globali.
Tutti cercano il loro scorcio di paradiso o quella granita al limone sotto il sole. La Sicilia rimane uno dei luoghi più visitati d’Italia, nonostante le temperature da deserto. Ma se ci si spinge nell’entroterra, tra le pieghe meno raccontate dell’isola, si trova anche l’altra faccia del sogno mediterraneo: silenzio, desolazione e abbandono.
Il borgo più brutto dell’isola
Borgo Guttadauro è il comune in questione, quello che molti definiscono il brutto anatroccolo siciliano. Non è tecnicamente un comune, ma una frazione del comune di Butera, nel libero consorzio comunale di Caltanissetta. Ma la sua particolarità lo rende un caso unico in Italia: è un luogo senza abitanti. Nessuno ci vive, nessuno lo amministra localmente, nessuno lo chiama casa.
La sua storia è peculiare. Fondato nel 1940 come insediamento rurale durante il regime fascista, fu pensato per sostenere lo sviluppo agricolo. Dopo alterne vicende, fu annesso ufficialmente a Butera nel 1971, ma la sua parabola discendente era già iniziata. Negli anni ’80, Borgo Guttadauro fu abbandonato. Le strutture, molte delle quali ormai pericolanti, sono state lasciate alla furia del tempo. La chiesa è parzialmente crollata, i tetti sono spariti, le finestre sono buchi neri spalancati verso il nulla. Non è solo desolato: è devastato, saccheggiato, dimenticato. Eppure, porta con sé un carico di storia.